LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - forum

pls - prima d'inoltrare richieste in forum
leggete le condizioni e i suggerimenti del FORUM NETIQUETTE

FORUM APERTO
>>> qualche suggerimento per tradurre bene (da: studentimiei.it)

--- altri forum di consulenza: DISCIPULUS.IT - LATINORUM - LATINE.NET ---



Leggi il messaggio

Mittente:
Bukowski
Re: Cicerone   stampa
Data:
04/10/2002 17.52.45




Rispondi a questo messaggio  rispondi al msg

Scrivi un nuovo messaggio  nuovo msg

Cerca nel forum  cerca nel forum

Torna all'indice del forum  torna all'indice
Cicerone, Familiares, XIV, 1 passim

Et litteris multorum et sermone omnium perfertur ad me incredibilem tuam virtutem et fortitudinem esse teque nec animi neque corporis laboribus defatigari. Me miserum! te ista virtute, fide, probitate, humanitate in tantas aerumnas propter me incidisse, Tulliolamque nostram, ex quo patre tantas voluptates capiebat, ex eo tantos percipere luctus! Nam quid ego de Cicerone dicam? qui cum primum sapere coepit, acerbissimos dolores miseriasque percepit. Quae si, tu ut scribis, fato facta putarem, ferrem paullo facilius, sed omnia sunt mea culpa commissa, qui ab iis me amari putabam, qui invidebant, eos non sequebar, qui petebant. Quod si nostris consiliis usi essemus neque apud nos tantum valuisset sermo aut stultorum amicorum aut improborum, beatissimi viveremus: nunc, quoniam sperare nos amici iubent, dabo operam, ne mea valetudo tuo labori desit.

Dalle lettere di molti e dalla viva voce di tutti mi giunge notizia che sei di una forza d'animo e d'una energia incredibili e che non ti lasci stancare ne dalle fatiche fisiche ne da quelle morali. O mia disgrazia! Con queste tue virt?, con la tua fedelt?, la tua rettitudine, la tua umanit? vederti piombata in cosi grandi angosce per colpa mia; e vedere la nostra Tulliola ricavare motivo di pianto da un padre, da cui era abituata a ricevere tante soddisfazioni! E che dovrei dire del nostro figliolo? Appena raggiunta l'et? della ragione ha subito le pi? crudeli sofferenze e miserie. Se io le credessi, come scrivi tu, causate dal destino avverso, le sopporterei un po' meglio; ma la responsabilit? di tutto ? integralmente mia, che pensavo di essere amato da chi mi odiava e che non prestavo attenzione a chi invece
si volgeva a me. Se avessi fatto buon uso della ragione e non avessi dato tanto retta alle chiacchiere di amici o
stupidi o disonesti vivrei adesso sereno. Ma ore che degli amici ci ingiungono di sperare per il meglio, mi dar? da
fare perch? la mia salute possa rispondere alle pene che ti dai per me.

Fonte: www.bibliomania.it
  Cicerone
      Re: Cicerone
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 


  NEWSGROUP

%  DISCLAIMER  %

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by uapplication.com

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons