Data:
17/10/2002 14.30.12
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Cicerone, Lo Stato, III, 33
La vera legge ? la retta ragione che si conforma alla natura, diffusa in tutti, sempre uguale, eterna, che con la sua voce ordina di fare il proprio dovere, proibisce di fare il male; essa tuttavia, mentre non ordina o proibisce invano ai buoni, non smuove i malvagi con i suoi comandi e i suoi divieti. Questa legge non ? consentito infirmarla, n? ? lecito derogare a qualche sua disposizione, n? si pu? abrogarla tutta quanta, n? invero possiamo essere esentati da questa legge dal senato o dal popolo, n? dobbiamo ricorrere ad un Sesto Elio come interprete e commentatore, n? sar? una a Roma un'altra ad Atene, una oggi un'altra domani, ma tutti i popoli e in tutti i tempi furono governati da una sola legge, eterna, immutabile, ed uno solo sar? il comune capo e generale, per cos? dire, di tutti, dio: Egli l'inventore di questa legge, il sostenitore, il presentatore; chi a lei non ubbidir?, fuggir? se stesso e rinnegher? la natura umana, e proprio questo sar? il suo castigo pi? grave, anche se riuscir? ad evitare gli altri che sono ritenuti supplizi.
Fonte: http://www.ildirittodeglientilocali.i...
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