Cerca |
|
|
|
|
pls
- prima d'inoltrare richieste in forum
leggete le condizioni e i suggerimenti del FORUM NETIQUETTE
FORUM APERTO
>>> qualche suggerimento per tradurre bene (da: studentimiei.it)
--- altri forum di consulenza: DISCIPULUS.IT - LATINORUM - LATINE.NET ---
|
|
|
Leggi il messaggio
Mittente:
Bukowski
|
Re: Consolatio ad marciam
|
stampa
|
Data:
18/10/2002 16.28.37
rispondi
al msg
nuovo
msg
cerca nel forum
torna
all'indice |
Seneca, Consolazione a Marcia, IV
Non ti spinger? a precetti troppo duri, tal da impor(ti) di sopportare in modo disumano cose umane, (o) tal da prosciugare i (tuoi) occhi di madre il giorno stesso del funerale (di tuo figlio). Giunger? (piuttosto), insieme con te, alla soluzione [lett. giudizio] di questo problema (etico), che ci porremo insieme [lett. s'indagher? tra noi di questo]: un dolore, dev'essere immenso o eterno? Non dubito del fatto che tu preferisca [magis tibi placeat] il caso [exemplum] di Giulia Augusta, tua intima conoscente [quam coluisti familiariter]: lei stessa [illa] (del resto) ti chiama a (seguire) la sua scelta. Lei stessa, nel primo fervore (del dolore) [alla morte del suo Druso] - quando le sofferenze sono, in massimo grado, intollerabili e feroci - si affid? ad Ario, il filosofo di suo marito, per esserne consolata, e confess? (altres?) d'aver ricavato enorme giovamento da questo fatto: pi? del popolo romano, che non voleva rendere triste con la propria tristezza; pi? di Augusto, il quale - venuto(gli) meno il (suo) secondo sostegno [Druso] - barcollava, e che (invece) non si doveva far cedere a causa del lutto dei suoi (cari); pi? del figlio Tiberio, il cui affetto faceva s? che, in quella prematura e sciagurata sventura [che fu la morte di Druso] pianta da (intere) popolazioni - (ella) [Giulia] nulla avvertisse se non la mancanza del (solo) numero (dei figli) [la forma ? un po' astrusa, ma il senso ? semplice: Tiberio si assunse, nei confronti della madre, anche le veci affettive di Druso, tal che Giulia non avvertisse in senso forte la mancanza del figlio defunto]. Secondo me [ut opinor], l'approccio di costui [Areo] fu il seguente, (ovvero) questo fu l'esordio (nel discorso ch'egli fece) a quella donna (ch'era) custode molto scrupolosa della propria reputazione [opinionis]: "Fino a questo giorno, o Giulia, per quanto ne sappia io - (nelle vesti di) intimo [comes] assiduo di tuo marito, e dunque partecipe [lett. al quale sono noti?] non solo dei vostri pubblici sentimenti, ma anche degli intimi, privati recessi del vostro animo - hai cercato [dedisti operam] di non far nulla di riprovevole [lett. che non ci fosse in te alcunch? che qualcheduno rimproverasse]; e non solo nelle cose di grande importanza, ma anche nelle bazzecole, hai osservato la regola di non assumere comportamenti [ne quid faceres] (tali) che (poi) la pubblica opinione [famam] - il pi? franco giudice dei governanti - (non) ti perdonasse, secondo la tua volont?. E nulla trovo di pi? bello del fatto che coloro che sono collocati ai pi? alti vertici (di potere) concedano il perdono per molte cose, (e al contrario) per nessuno lo chiedano [ovvero, non abbiano nulla da farsi perdonare]. E dunque, tu stessa, in questa occasione [in hac re], devi mantenere la tua condotta [mos] (abituale) [lett. la costruzione ? rovesciata]: ovvero, non fare nulla che non vorresti fosse (mai) fatto, o (che vorresti fosse fatto) in altro modo.
Trad. Bukowski
|
|
• Consolatio ad marciam Re: Consolatio ad marciam
|
|
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|