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Mittente:
Bukowski
Re: Virgilio, Egloga IV   stampa
Data:
20/10/2002 21.07.16




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Muse siciliane, cantiamo cose un poco pi? grandi! Non a tutti piacciono gli arbusti ed i bassi tamerischi; se cantiamo le selve, siano selve degne di un console.

Ora ? giunta l'ultima et? della profezia cumana, riprende da capo il grande ciclo dei secoli; ora anche la Vergine torna, tornano i regni di Saturno, dall'alto cielo ? fatta scendere ora una nuova progenie. Tu dunque proteggi, casta Lucina, il fanciullo che sta nascendo, per il quale per la prima volta avr? fine la generazione del ferro e sorger? in tutto il mondo quella dell'oro; ora governa il tuo Apollo. E proprio sotto il tuo, il tuo consolato, Pollione, avr? inizio questa splendida et? e i grandi mesi cominceranno a trascorrere; sotto la tua guida, le tracce rimaste della nostra scelleratez- za dissolte libereranno dall'eterna paura le terre. Il fanciullo assumer? la vita degli dei, e vedr? gli eroi insieme agli dei ed egli stesso sar? visto da loro, e regger? il mondo pacificato con le virt? paterne.

Ma per te, fanciullo, senza essere coltivata, la terra produrr? come primi piccoli regali edere erranti qua e l? e b?ccare e colocasia frammista a ridente acanto; come culla spontaneamente produrr? per te fiori delicati. Spontaneamente le caprette riporteranno a casa le poppe colme di latte, n? pi? gli armenti avranno paura dei grandi leoni; e perir? il serpente, e perir? l'erba ingannatrice del veleno; nascer? dappertutto amomo assirio. Ma appena sarai in grado di leggere le gesta gloriose degli eroi e le imprese del padre e di conoscere quale sia la virt?, a poco a poco la campagna si far? bionda di morbide spighe e pender? da rovi incolti rosseggiante l'uva e le dure querce trasuderanno miele rugiadoso. Ma della antica malvagit? resteranno celate poche tracce, che indurranno a solcare il mare con battelli, a cingere di mura le citt?, a incidere di solchi la terra. Vi sar? allora un altro Tifi e un'altra Argo che trasporti scelti eroi; vi saranno ancora altre guerre e di nuovo il grande Achille sar? inviato a Troia. Quindi, quando ormai l'et? adulta ti avr? fatto uomo, anche il navigante lascer? il mare, e la nave di pino non scambier? pi? le merci, tutta la terra produrr? tutto: il suolo non subir? rastrelli, n? la vigna il falcetto, anche il robusto aratore liberer? ormai dal giogo i buoi. La lana non apprender? a simulare i vari colori, ma da s? sui prati l'ariete cambier? il suo vello ora nel color della porpora piacevolmente rosso ora nel color giallo dello zafferano; spontaneamente il minio scarlatto vestir? al pascolo gli agnelli. Concordi per la ferma volont? dei fati dissero ai loro fusi le Parche: ?Filate tali secoli?. Ors?, avvic?nati (ormai ? tempo) ai grandi onori, cara progenie degli dei, incremento grande di Giove ! Guarda il mondo ondeggiante nella sua massa ricurva, e le terre e gli spazi del mare e il cielo profondo; guarda come tutto si allieti per il secolo che sta giungendo! Oh, a me allora rimanga l'ultima parte di una lunga vita, e tanta ispirazione quanto baster? per cantare le tue imprese! Nei canti non mi vincer? il tracio Orfeo n? Lino, per quanto all'uno dia aiuto la madre e all'altro il padre, a Orfeo Calliope, a Lino il bell'Apollo. Anche Pan se gareggiasse con me davanti al giudizio d'Arcadia, anche Pan si dichiarerebbe vinto davanti al giudizio d'Arcadia.

Incomincia, bambino, a riconoscere nel sorriso la madre: lunga pena arrecarono i dieci mesi alla madre. Incomincia, bambino: colui al quale non sorrisero i genitori, n? un dio lo degn? della sua mensa, n? una dea del suo letto.
  Virgilio, Egloga IV
      Re: Virgilio, Egloga IV
 

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