1. Ho pagato il mio errore a caro prezzo [lett. grande prezzo ? stato?], tal che io non solo mi rammarichi della mia stoltezza, ma ne provi anche vergogna.
2. Grido a me stesso: "Conta i tuoi anni e ti vergognerai di avere i medesimi desideri di quando eri fanciullo [lett. di voler fare le stesse cose che avevi voluto (fare quand'eri) fanciullo] e di cercare le medesime cose".
3. Non posso (pi?) commiserare n? te n? i tuoi figli, che - infelici - tu hai lasciato nella miseria e nell'abbandono.
4. Considerate se sia il caso (o meno) di pentirvi [lett. che vi dobbiate pentire; ricordati che quello che sarebbe dovuto essere l'acc. dell'impersonale in questo caso segue la regola della perifrastica, e dunque va reso in dativo d'agente] di quelle scelte.
5. Ritengo che non avr? mai da pentirmi di questa (mia) fermezza (di comportamento).
6. Non dovremmo (piuttosto) pensare [indicativo latino - condizionale italiano] che si pentiranno [per rendere il futuro dell'impersonale "paenitet" si usa la circonlocuzione "fore ut"] coloro che hanno confessato apertamente [professos - profiteor], e anzi hanno ostentato [tulisse (fero) prae se; ? espressione idiomatica], il (proprio) odio nei confronti di Antonio, e che hanno investito [polliciti sunt - polliceor, lett. promesso] il (proprio) denaro e hanno messo a disposizione [contulerunt] le (proprie) armi, tutto se stessi - e anime e corpi - per il bene dello Stato?