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Mittente:
Bukowski
Re: Livio - Ad hurbe condita - liber XXIV - cap. 13   stampa
Data:
29/10/2002 17.01.01




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1. scusami il ritardo;
2. la traduzione ? tratta da un testo cartaceo; se incontri qualche difficolt?, ricontattami pure.
Saluti

Livio, Storia di Roma, XXIV, 13

13. Annibale, mentre si trovava al lago Averno, fu raggiunto da cinque ~iovani della nobilt? tarentina: alcuni di loro erano stati catturati al lago Trasimeno, alcuni a Canne ed erano stati poi rimandati a casa con la stessa generosit? che era stata usata nei riguardi di tutti gli alleati dei Romani. Essi gli riferirono che, memori dei benefici da lui ricevuti, avevano indotto la maggior parte della giovent? di Taranto a preferire l'amicizia e l'alleanza con Annibale a quelle col popolo romano e che erano stati mandati come ambasciatori dai loro concittadini per chiedere ad Annibale di portare l'esercito pi? vicino a Taranto. Se da Taranto si fossero scorte le sue insegne e i suoi accampamenti, pi? nessun ostacolo ci sarebbe stato alla consegna in suo potere della citt?: la plebe era ormai soggiogata dai giovani e lo stato tarentino era ormai in mano della plebe. Annibale ebbe grandi parole di lode per loro e li colm? di grandiose promesse, esortandoli a tornare a casa per portare a compimento l'opera iniziata: quanto a lui, sarebbe stato l? al momento giusto. I Tarentini furono congedati con questa speranza. E intanto proprio una gran voglia di impadronirsi di Taranto si era insinuata in lui; egli si rendeva conto che la citt? era ricca e nobile, e anche sul mare e, molto utilmente, rivolta verso la Macedonia: il re Filippo si sarebbe certo diretto verso quel porto, se al momento di trasferirsi in Italia, Brindisi fosse stata occupata dai Romani.

Trad. G. D. Mazzocato
  Livio - Ad hurbe condita - liber XXIV - cap. 13
      Re: Livio - Ad hurbe condita - liber XXIV - cap. 13
 

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