LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - forum

pls - prima d'inoltrare richieste in forum
leggete le condizioni e i suggerimenti del FORUM NETIQUETTE

FORUM APERTO
>>> qualche suggerimento per tradurre bene (da: studentimiei.it)

--- altri forum di consulenza: DISCIPULUS.IT - LATINORUM - LATINE.NET ---



Leggi il messaggio

Mittente:
Bukowski
Re: Seneca   stampa
Data:
29/10/2002 18.24.13




Rispondi a questo messaggio  rispondi al msg

Scrivi un nuovo messaggio  nuovo msg

Cerca nel forum  cerca nel forum

Torna all'indice del forum  torna all'indice
Meno foga nelle richieste, pls

Seneca, De ira, II 34, 1-2 e 4-5

1. Ergo ira abstinendum est, siue par est qui lacessendus est siue superior siue inferior. Cum pare contendere anceps est, cum superiore furiosum, cum inferiore sordidum. Pusilli hominis et miseri est repetere mordentem: mures formicaeque, si manum admoueris, ora conuertunt; inbecillia se laedi putant, si tanguntur. 2. Faciet nos mitiores, si cogitauerimus quid aliquando nobis profuerit ille cui irascimur, et meritis offensa redimetur. Illud quoque occurrat, quantum nobis commendationis allatura sit clementiae fama, quam multos uenia amicos utiles fecerit.
4. Cogitemus, quotiens ad ignoscendum difficiles erimus, an expediat nobis omnes inexorabiles esse. Quam saepe ueniam qui negauit petit! Quam saepe eius pedibus aduolutus est quem a suis reppulit! Quid est gloriosius quam iram amicitia mutare? Quos populus Romanus fideliores habet socios quam quos habuit pertinacissimos hostes? Quod hodie esset imperium, nisi salubris prouidentia uictos permiscuisset uictoribus? 5. Irascetur aliquis: tu contra beneficiis prouoca; cadit statim simultas ab altera parte deserta; nisi paria non pugnant. Sed utrimque certabit ira, concurritur: ille est melior qui prior pedem rettulit, uictus est qui uicit.

Pertanto, dall'ira bisogna astenersi, e se ? pari colui che bisogna provocare, e se ? superiore e se ? inferiore: con uno pari, mettersi in lotta ? pericoloso, con uno superiore, pazzesco, con uno inferiore, vergognoso. Da uomo di poco valore e miserabile ? assalire a propria volta chi morde; i topi e le formiche, se tu avrai avvicinato la mano, volgono la bocca: gli animali deboli pensano di essere danneggiati, se vengono toccati. 2. Ci render? pi? miti, se penseremo in che cosa qualche volta ci ? stato utile colui con cui ci adiriamo, e con i meriti l'offesa sar? riscattata. Anche quello ci si presenti alla mente, quanta popolarit? ci porter? la fama di clemenza, quanti il perdono ha reso amici utili.
4. Pensiamo, ogni volta che saremo restii a perdonare, se a noi sia utile che tutti siano insensibili alle preghiere: quante volte, chi ha negato il perdono lo chiede! quante volte si ? gettato ai piedi di colui che dai suoi aveva respinto! che c'? di pi? glorioso, che mutare l'ira in amicizia? quali alleati il popolo romano ha pi? fedeli, di quelli che ebbe come tenacissimi avversari? Quale impero ci sarebbe oggi, se una salutare preveggenza non avesse mescolato i vinti ai vincitori? 5. Qualcuno si adirer?; tu, al contrario, provocalo con benefici; cade subito la rivalit? che da una delle due parti viene abbandonata: solo a coppie si combatte. Ma da entrambe le parti l'ira lotter?, si viene allo scontro: superiore ? colui che per primo si tira indietro, vinto ? chi ha vinto.

Trad. G. Viansino
  Seneca
      Re: Seneca
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 


  NEWSGROUP

%  DISCLAIMER  %

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by uapplication.com

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons