Data:
31/10/2002 17.14.07
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Seneca, Lettere a Lucilio, 54 passim
[5] Rogo, non stultissimum dicas si quis existimet lucernae peius esse cum exstincta est quam antequam accenditur? Nos quoque et exstinguimur et accendimur: medio illo tempore aliquid patimur, utrimque vero alta securitas est. In hoc enim, mi Lucili, nisi fallor, erramus, quod mortem iudicamus sequi, cum illa et praecesserit et secutura sit. Quidquid ante nos fuit mors est; quid enim refert non incipias an desinas, cum utriusque rei hic sit effectus, non esse? [6] His et eiusmodi exhortationibus - tacitis scilicet, nam verbis locus non erat - alloqui me non desii; deinde paulatim suspirium illud, quod esse iam anhelitus coeperat, intervalla maiora fecit et retardatum est. At remansit, nec adhuc, quamvis desierit, ex natura fluit spiritus; sentio haesitationem quandam eius et moram. Quomodo volet, dummodo non ex animo suspirem. [7] Hoc tibi de me recipe: non trepidabo ad extrema, iam praeparatus sum, nihil cogito de die toto. Illum tu lauda et imitare quem non piget mori, cum iuvet vivere: quae est enim virtus, cum eiciaris, exire? Tamen est et hic virtus: eicior quidem, sed tamquam exeam. Et ideo numquam eicitur sapiens quia eici est inde expelli unde invitus recedas: nihil invitus facit sapiens; necessitatem effugit, quia vult quod coactura est. Vale.
5 Ti chiedo: se uno pensasse che per una lucerna ? peggio quando ? spenta che prima di essere accesa, non lo giudicheresti veramente stupido? Anche noi ci accendiamo e ci spegniamo: in quell'intervallo proviamo qualche sofferenza; prima e dopo, invece, c'? una profonda serenit?. Questo, se non m'inganno, ? il nostro errore, Lucilio mio: crediamo che la morte ci segua e, invece, ci ha preceduto e ci seguir?. Tutto quello che ? stato prima di noi ? morte; che importa se non cominci oppure finisci, quando il risultato in entrambi i casi ? questo: non esistere. 6 Ho continuato a rivolgere a me stesso queste e altre esortazioni dello stesso tipo (in silenzio, s'intende: non potevo parlare); poi a poco a poco quella difficolt? di respiro, che ormai cominciava a essere affanno, venne a intervalli maggiori e si arrest?. Ma ha lasciato uno strascico e pur essendo finito l'attacco, la respirazione non ? ancora tornata alla normalit?; sento che ? come impacciata e impedita. Sia come sia, purch? l'affanno non provenga dall'anima. 7 Tieni questo per certo: non trepider? nel momento supremo, sono ormai preparato, non faccio programmi per l'intera giornata. Tu apprezza e imita l'uomo a cui non rincresce morire, quando vivere gli ? gradito: che coraggio ci sarebbe a morire, se si ? banditi dalla vita? Tuttavia, anche in questo caso ci pu? essere coraggio: s?, sono scacciato, ma me ne vado come se lo facessi di mia volont?. Perci? il saggio non sar? mai scacciato: essere scacciato significa essere allontanato da un luogo contro la propria volont?; ma il saggio non fa niente contro la sua volont?; sfugge alla necessit? perch? vuole ci? che essa gli imporr? di fare. Stammi bene.
Fonte: www.bibliomania.it
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