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Mittente:
Bukowski
Re: CONSOLATIO AD POLYBIUM   stampa
Data:
04/11/2002 15.57.04




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Seneca, Consolazione a Polibio, XV passim

[1] Perch? ricordare la concordia dei due Luculli, spezzata dalla morte? Ed i Pompei, ai quali la Fortuna crudele non permise neppure di cadere insieme, nel medesimo crollo? Sesto Pompeo dapprima sopravvisse alla sorella, la cui morte aveva sciolto i vincoli che mantenevano ben salda la pace romana, poi sopravvisse anche all'ottimo fratello, che la Fortuna aveva innalzato appunto per farlo precipitare da un fastigio non minore di quello di suo padre; eppure, dopo questa disgrazia, Sesto Pompeo seppe reggere non soltanto al dolore, ma anche alla guerra.
[2] Da ogni pane mi sovvengono esempi innumerevoli di fratelli separati dalla morte, anzi, quasi mai si sono visti due fratelli invecchiare insieme. Mi limiter? agli esempi della nostra casata: penso che nessuno sar? tanto insensato e dissennato da lamentarsi che la Fortuna abbia provocato un lutto a qualcuno, se terr? presente che essa ha preteso lacrime anche dai Cesari.
[3] Il divino Augusto perdette la sorella Ottavial6 che gli era carissima: la natura non dispens? dalla legge del pianto neppure l'uomo che aveva predestinato agli onori divini. Anzi quell'uomo, tormentato da tutte le perdite possibili, si vide morire il figlio della sorella destinato a succedergli e, per dirla in breve e non ricordare i suoi lutti ad uno ad uno, perdette generi, figli e nipoti: tra tutti i mortali, nessuno pi? di lui dovette sperimentare di essere uomo, finch? rimase tra gli uomini.

Trad. Bompiani
  CONSOLATIO AD POLYBIUM
      Re: CONSOLATIO AD POLYBIUM
 

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