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Mittente:
Bukowski
Re: VERRINAE   stampa
Data:
07/11/2002 6.16.39




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Cicerone, Contro Verre, I, 18

Sono fermamente deciso ["mihi (ma pu? essere anche omesso) certum est" ? idiomatico] a non permettere che, durante questo processo, ci vengano sostituiti il pretore e la giuria [consilium]. Non permetter? che la faccenda giunga al punto che i Siciliani siano convocati dai littori dei consoli, (Siciliani) che fino ad ora i servi dei consoli designati non hanno rimosso (dalle proprie posizioni), (neanche) quando li convocarono tutti quanti [universos], con una procedura [exemplo] ufficiosa e illegittima [novo; lett. nuova, non contemplata dalla legge]. (Diversamente, seguirebbe) che [ut] (i Siciliani stessi), uomini davvero sfortunati - prima alleati e amici di Roma, ora (ridotti al rango di) servi e supplici - non solo perderebbero i loro diritti e tutti i loro beni per lo strapotere di quei (consoli), ma non avrebbero neppure la (misera) possibilit? [potestatem] di deplorare (la perdita de)i propri diritti.
Di certo, non permetter? che, una volta ultimata la mia perorazione, la nostra accusa riceva replica solo una volta caduta nel dimenticatoio [adducta sit in oblivionem] a causa del lungo tempo trascorso [diuturnitate], dopo l'intervallo dei quaranta giorni [la resa ? giocoforza maccheronica, ma il senso ? semplice: l'avvicinarsi dei ludi, a ridosso della "peroratio" di Cicerone, avrebbe fatto slittare, secondo l'uso, la replica della difesa di quaranta giorni; l'intento di Cicerone ? quello di abbreviare i tempi, e fare in modo che la suddetta replica vada a cadere prima dei ludi stessi]. Non permetter? che la sentenza sia pronunciata solo dopo che questa moltitudine di presenti, giunta da tutta l'Italia, avr? lasciato Roma; moltitudine (qui) convenuta da ogni dove e contemporaneamente a causa dei comizi, dei ludi e del censimento. Io ritengo che, di questo processo, a voi spetti e il frutto della gloria (qualora giudichiate nel giusto) e il rischio del discredito (qualora il processo lo falsiate); a noi, invece, spetta il lavoro (accusatorio) e la sollecitudine; a tutti (infine, l'aver) chiarezza a riguardo di come si svolge la causa e memoria delle testimonianze rese dalle parti [lett. da ciscuno, accusa e difesa].

Trad. Bukowski
  VERRINAE
      Re: VERRINAE
 

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