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Mittente:
Bukowski
Re: versioni latine   stampa
Data:
09/11/2002 16.16.17




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Ovidio, Metamorfosi, XII, 22-34
ille, ut erat virides amplexus in arbore ramos,
fit lapis et signat serpentis imagine saxum.
Permanet Aoniis Boreas violentus in undis
bellaque non transfert, et sunt, qui parcere Troiae 25
Neptunum credant, quia moenia fecerat urbi;
at non Thestorides: nec enim nescitve tacetve
sanguine virgineo placandam virginis iram
esse deae. postquam pietatem publica causa
rexque patrem vicit, castumque datura cruorem 30
flentibus ante aram stetit Iphigenia ministris,
victa dea est nubemque oculis obiecit et inter
officium turbamque sacri vocesque precantum
supposita fertur mutasse Mycenida cerva.

Il serpente, attorcigliato com'era ai fiorenti rami dell'albero,
divent? di pietra. E la pietra a forma di serpente esiste ancora.
N?reo per? continua a sconvolgere le acque dell'Aonia,
impedendo all'armata di salpare; e alcuni cominciano a credere
che Nettuno, avendone eretto le mura, voglia salvare Troia.
Ma non il figlio di T?store: lui non ignora e non tace
che bisogna placare l'ira della vergine Diana col sangue
di una vergine. Ma quando il comune interesse prevalse
sugli affetti e il re sul padre, quando tra gli officianti in lacrime
Ifigenia si accost? all'altare per offrire il suo casto sangue,
la dea si plac?, stese una nube davanti agli occhi loro,
e al culmine del rito, tra la folla e le voci di chi pregava,
sostitu?, si dice, la fanciulla micenea con una cerva.


Ovidio, Ars amatoria, I 261-276
Multa dedit populo vulnera, multa dabit.
Hactenus, unde legas quod ames, ubi retia ponas,
Praecipit imparibus vecta Thalea rotis.
Nunc tibi, quae placuit, quas sit capienda per artes, 265
Dicere praecipuae molior artis opus.
Quisquis ubique, viri, dociles advertite mentes,
Pollicitisque favens, vulgus, adeste meis.
Prima tuae menti veniat fiducia, cunctas
Posse capi; capies, tu modo tende plagas. 270
Vere prius volucres taceant, aestate cicadae,
Maenalius lepori det sua terga canis,
Femina quam iuveni blande temptata repugnet:
Haec quoque, quam poteris credere nolle, volet.
Utque viro furtiva venus, sic grata puellae: 275
Vir male dissimulat: tectius illa cupit.

Al suo popolo molte diede e dar? ferite.
Fin qui dove tu scelga chi amare e dove porre le tue reti,
Talia ti ammonisce sulle ruote spaiate.
Ma ora vengo a dirti con quali arti quella che ti piacque
puoi conquistare, opera, questa, di arte speciale.
Quali che siate e dove, uomini, ascoltate docilmente
e, come volgo attento, seguite i miei precetti.
In te per prima cosa sia la fiducia di poterle avere
tutte: tendi solo le reti, e le avrai.
Tacciano in primavera gli uccelli e d'estate le cicale
volga il cane Menalio alle lepri le spalle
prima che si rifiuti una femmina al giovane che tenero
la tenta: anche quella vorr? che tu non credi.
Un amore furtivo piace all'uomo ma piace anche alla donna,
lui dissimula male, ma lei copre il suo ardore.


Ovidio, Ars amatoria, I 657-664
Ergo ut periuras merito periuria fallant,
Exemplo doleat femina laesa suo.
Et lacrimae prosunt: lacrimis adamanta movebis:
Fac madidas videat, si potes, illa genas. 660
Si lacrimae (neque enim veniunt in tempore semper)
Deficient, uda lumina tange manu.
Quis sapiens blandis non misceat oscula verbis?
Illa licet non det, non data sume tamen.

E se giurare il falso meritamente inganna le spergiure
dell'esempio che ha dato soffra la donna offesa.
Giovano anche le lacrime (con quelle smuoverai il ferro pi? duro):
se puoi fa' che lei veda le tue madide guance.
E se non avrai lacrime (ch? non vengono sempre al tempo giusto)
toccati con la mano inumidita gli occhi.
Baci e dolci parole insieme metterebbe un uomo esperto?
Se lei darli non vuole, pr?nditeli ugualmente.


Ovidio, Ars amatoria, III 133-148
Admotae formam dantque negantque manus.
Nec genus ornatus unum est: quod quamque decebit 135
Eligat, et speculum consulate ante suum.
Longa probat facies capitis discrimina puri:
Sic erat ornatis Laodamia comis.
Exiguum summa nodum sibi fronte relinqui,
Ut pateant aures, ora rotunda volunt. 140
Alterius crines umero iactentur utroque:
Talis es adsumpta, Phoebe canore, lyra.
Altera succinctae religetur more Dianae,
Ut solet, attonitas cum petit illa feras.
Huic decet inflatos laxe iacuisse capillos: 145
Illa sit adstrictis impedienda comis;
Hanc placet ornari testudine Cyllenea:
Sustineat similes fluctibus illa sinus.

[Un'eleganza semplice ci piace:] ma non siano senza stile
le chiome, cui d? o toglie grazia la mano in moto.
Non c'? un modo soltanto di pettinarsi e quello adatto a lei
ciascuna scelga consultando prima lo specchio.
Vuole, un volto allungato, soltanto una scriminatura esatta:
cosi voleva avere le chiome Laudamia.
Quanto ai visi rotondi, esigono che resti sulla fronte
un nodo piccolino, a scoprire le orecchie.
Di una donna i capelli spiomberanno sull'una e l'altra spalla,
tale sei tu, cantore Febo, quando hai la lira.
Potr? un'altra legarseli all'indietro, come Diana che insegue
con la veste raccolta, mute e immobili fiere.
E se a questa si addicono gonfi capelli sciolti sulle spalle
un'altra dovr? invece stringerli intorno al capo,
e quest'altra mi piace di tartaruga Cillenia adorna
e porti quella i ricci come i flutti del mare.

Fonte Metamorfosi: www.bibliomania.it
Ars amatoria: Einaudi
  versioni latine
      Re: versioni latine
 

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