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Bukowski
Re: valerio massimo   stampa
Data:
10/11/2002 8.04.23




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Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili, II 4, 4

[4] Risalir? ora alla causa originaria dell'istituzione dei ludi. Erano consoli Caio Sulpicio Petico e Caio Licinio Stolone, quando scoppi? in Roma una terribile peste, che preoccup? a tal punto la citt? per le sue interne sciagure da distoglierla persino dalle guerre allora in atto; ed ogni rimedio pareva ormai riposto pi? in qualche nuovo culto propiziatorio che in alcun umano consiglio.
Cosi, per placare l'ira della potenza divina, carmi furono composti e offerti all'attento ascolto del popolo, il quale si era fino ad allora contentato degli spettacoli del circo, istituiti da Romolo al tempo del ratto delle Sabine col nome di Consualia. Ma secondo la tendenza, abituale negli uomini, di sviluppare con passione e perseveranza le pi? piccole premesse, i giovani aggiunsero scherzando agli inni religiosi movimenti spontanei ed incomposti del corpo: e questo diede motivo per la chiamata dall'Etruria di mimi di professione. La loro eleganza ed agilit?, che derivava dalle danze tradizionali dei Cureti e dei Lidi, progenitori degli Etruschi, unitamente alla novit? dello spettacolo, riusci piacevole agli occhi dei Romani, e poich? i mimi di professione erano in lingua etrusca detti "istrioni", gli attori ne ebbero tale nome. Quindi, un po' alla volta, l'arte scenica pass? alle forme della satira, donde, primo fra tutti, il poeta Livio fece convergere l'attenzione degli spettatori su argomenti drammatici; ed egli stesso, autore ed attore a un tempo, perduta la voce per le numerose repliche cui gli spettatori lo costringeva, prese l'abitudine di gestire soltanto, lasciando la recitazione ad un giovane che declamava in accordo col flautista. Furono poi fatte venire in Roma di tra gli Osci le Atellane: questo genere di spettacolo ameno, debitamente contenuto dalla severit? italica, fu per ci? stesso esente da ogni biasimo: tant'? vero che l'attore non viene espulso dalla sua trib? n? esonerato dal servizio militare.

Trad. R. Faranda
Fonte: Antologia delle letteratura latina SEI.
  valerio massimo
      Re: valerio massimo
 

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