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Mittente:
Bukowski
Re: Seneca Naturales Quaestiones Liber VII de cometis   stampa
Data:
14/11/2002 18.11.40




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A tutt'oggi [adhuc], non ? possibile determinare [lett. che sia determinato] il percorso delle comete, a causa della rarit? (delle loro apparizioni), n? (altres? ? possibile) indagare se esse (effettivamente) rispettino una periodicit? (nelle apparizioni), ovvero se una qualche fissa [certus] legge di scansione [ordo] le faccia comparire in una data stabilita.
Questo tipo di osservazione dei corpi celesti [= astronomia] ? recente, e da poco ? stata introdotta in Grecia. Lo stesso [lett. quoque, anche] Democrito - (il fisiologo) [i fisiologi erano i filosofi-scienziati dell'antichit? greca] pi? acuto e accurato di tutta l'antichit? [lett. di tutti gli antichi] - sostiene di sospettare l'esistenza di un numero maggiore di stelle [lett. che ci siano pi? ?; maggiore rispetto a quanto si credesse] che percorrono (orbite stellari), ma non ne ha precisato il numero, n? i nomi. Eudosso fu il primo a portare in Grecia, dall'Egitto, (lo studio de)i movimenti astrali; eppure, neanch'egli si pronuncia a riguardo delle comete. Dalla qual cosa, s'evince che, evidentemente, neanche [ne? quidem] presso gli Egizi - che (pur) ebbero una conoscenza pi? approfondita del cielo - questa sezione (dell'astronomia) ? stata (adeguatamente) elaborata.
In seguito, Conone, anch'egli attento osservatore, catalog? [collegit] le eclissi solari osservate dagli Egizi, ma senza fare alcuna menzione a riguardo delle comete; la qual cosa, invece, non avrebbe trascurato se avesse appurato una qualche loro osservazione [lett. un qualcosa di osservato da loro] (a tal riguardo).
Di certo, due (studiosi) - Epigene ed Apollonio di Mindo, i quali testimoniano d'aver studiato alla scuola dei Caldei [quello caldeo era un popolo particolarmente attento ai fenomeni del cielo, tant'? vero che, col tempo, "caldeo" divenne sinonimo di "astrologo"] - hanno vedute opposte [inter se dissidunt] (sull'argomento delle comete). Apollonio [hic, quest'(ultimo)], infatti, asserisce che i Caldei hanno annoverato le comete fra le stelle erranti, e che ne hanno determinato (con precisione) il percorso [lett. la costruzione ? al passivo: (asserisce) che le comete siano state inserite nel novero delle stelle erranti dai Caldei e che?]; Epigene, invece, sostiene che i Caldei non hanno una vera conoscenza approfondita, a riguardo delle comete (stesse).

Trad. Bukowski
  Seneca Naturales Quaestiones Liber VII de cometis
      Re: Seneca Naturales Quaestiones Liber VII de cometis
         Re: Seneca Naturales Quaestiones Liber VII de cometis
            Re: Seneca Naturales Quaestiones Liber VII de cometis
               Re: Seneca Naturales Quaestiones Liber VII de cometis
 

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