Data:
21/11/2002 23.51.15
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Seneca, Consolazione a Marcia, 20 passim
4. Pensa quanto bene abbia in s? una morte al tempo giusto, a quanti sia nuociuto vivere pi? a lungo. Se Gneo Pompeo, questo decoro e baluardo dell'impero, la malattia se lo fosse portato via a Napoli, se ne era ~scito dalla vita come indiscusso principe del popolo romano: invece, l'aggiunta di poco tempo lo cacci? gi? dal suo fastigio. Vide le legioni sotto i suoi occhi massacrate, e come da quella battaglia, in cui la prima schiera era costituita dal Senato, sopravvisse proprio il comandante, il che vale come infruttuoso resto; vide l'egiziano carnefice ed il corpo suo, sacro ai vincitori, offr? ad uno sgherro Pompeo, che senza dubbio si sarebbe pentito della salvezza, anche se fosse rimasto sano e salvo: che c'era di pi? vergognoso, che Pompeo vivesse per grazia di un re? 5. M. Cicerone, se in quel tempo in cui evit? i pugnali di Catilina (da cui fu attaccato unitamente alla patria) fosse caduto, con la liberazione dello Stato come suo salvatore; se avesse infine tenuto dietro al funerale di sua figlia, gli sarebbe stato ancora possibile morire, anche in quel momento, felice: non avrebbe visto le spade impugnate contro le teste dei concittadini n? i beni degli uccisi divisi fra i sicari, s? che morissero anche a proprie spese, n? l'asta che metteva in vendita le spoglie dei consoli, n? assassinii dati in pubblico appalto, n? briganterie, guerre, rapine, un cos? gran numero di Catilina! 6. M. Catone, quando tornava da Cipro e dalla divisione dell'eredit? del re, se il mare lo avesse divorato anche con quel denaro che portava in patria come soldo per la guerra civile, non gli sarebbero forse andate bene le cose? Avrebbe almeno portato con s? questo, che cio? nessuno avrebbe mai osato commettere peccati davanti a Catone: invece, l'aggiunta di pochissimi anni costrinse quell'uomo, nato non solo per la sua, ma anche per la libert? dello Stato, a fuggire Cesare, a seguire Pompeo. Pertanto, nessun male la morte immatura ha portato a Metilio; anzi, gli ha con- donato la sopportazione di tutti i mali.
Trad. G. Viansino
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