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Mittente:
Bukowski
Re: QUINTILIANO, Institutio Oratoria, IX, 65 e segg.   stampa
Data:
22/11/2002 13.21.18




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E' da cartaceo. Se ? per un compito, non copiarla tal e quale.

Satis igitur in hoc nos componet multa scribendi exercitatio, ut ex tempore etiam similia fundamus. CXV. Neque vero tam sunt intuendi pedes quam universa comprensio, ut versum facientes totum illum decursum, non sex vel quinque partes ex quibus constat versus, aspiciunt: ante enim carmen ortum est quam observatio carminis, ideoque illud "Fauni vatesque canebant". CXVI. Ergo quem in poemate locum habet versificatio, eum in oratione compositio.
Optime autem de illa iudicant aures, quae plena sentiunt et parum expleta desiderant, et fragosis offenduntur, levibus mulcentur, [et] contortis excitantur, et stabilia probant, clauda deprendunt, redundantia ac nimia fastidiunt. Ideoque docti rationem componendi intellegunt, etiam indocti voluptatem.

L'esercizio continuo dello scrivere ? quindi sufficiente a farci imparare a comporre, in modo da poter ottenere simili effetti ritmici anche improvvisando. E non bisogna poi guardare soltanto ai piedi quanto all'insieme del periodo, cos? come i poeti, quando compongono un verso, guardano al verso nel suo insieme e non soltanto alle cinque o sei parti che lo compongono: la poesia ? nata infatti prima delle regole della poesia stessa, e per questo si dice che "cantavano fauni e poeti". Il posto che, in una poesia, occupa la versificazione, in un discorso in pro- sa lo tiene quindi la composizione.
Il giudizio migliore sulla composizione lo pronunciano poi le orecchie, poich? sono loro che sentono se il suono ? pieno, che capiscono quando manca qualcosa che deve essere aggiunto, che sono offese dai suoni aspri e accarezzate da quelli delicati, che vengono eccitate dalle frasi impetuose e lodano quelle calme, che si accorgono dei ritmi zoppicanti e provano fastidio per tutto quello che ? ridondante oppure eccessivo. Perci? le persone colte comprendono le regole della composizione, mentre perfino gl'ignoranti colgono il piacere ch'essa procura.

Trad. S. Beta
  QUINTILIANO, Institutio Oratoria, IX, 65 e segg.
      Re: QUINTILIANO, Institutio Oratoria, IX, 65 e segg.
 

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