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bukowski
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09/12/2002 3.24.00
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Plinio, Storia naturale, XXXIV, 7 passim
Presso i Romani, ben presto [mature] tocc? onore anche all'arte pittorica, se ? vero che, da essa, i Fabii - nobilissimo casato - trassero il soprannome di Pittori e che proprio [ipse] il primo [princeps] che merit? tale soprannome [lett. di?] dipinse il tempio della (dea) Salute, nell'anno 450 dalla fondazione di Roma [urbis conditae], pittura che sopravvisse fino al nostro tempo, cio? fino a quando bruci? il tempio, sotto il principato di Claudio. Inoltre, la considerazione [dignatio] (in cui era tenuta l'arte pittorica) raggiunse alti livelli [increvit precipua] in Roma [locativo] grazie a M. Valerio Massimo Messala, il quale fu il primo ad esporre [princeps proposuit] - sul fianco della curia Ostilia, nell'anno 490 dalla fondazione di Roma - una rappresentazione pittorica della battaglia in cui egli aveva sconfitto i Cartaginesi e Gerone, in Sicilia. Identica cosa fece anche L. Scipione, (il quale) espose sul Campidoglio una rappresentazione pittorica della sua vittoria in Asia: si dice (tuttavia) che suo fratello [suppongo "fratrem"] prese a male questo fatto [tulisse id aegre], e non a torto, dal momento che [quando] suo figlio era stato fatto prigioniero (proprio) in quella battaglia.
Trad. Bukowski
Plinio, Storia naturale, II, 47-48 passim
E' evidente che il sole s'eclissa [occultari] per interposizione della luna e che la luna (a sua volta s'eclissa) per interposizione della terra, secondo un alternarsi [ac vices reddi] in base al quale (una volta) la luna - per sua interposizione - priva la terra dei raggi solari [lett. toglie via alla terra i?], (un'altra) la terra (priva di essi) la luna; (? altrettanto evidente che) al sopraggiungere di questa [la luna; hac subeunte] calino (sulla terra) tenebre improvvise e che, viceversa, a causa dell'ombra di quella [la terra] l'astro [la luna] si oscuri; e dunque, (? evidente) che la notte null'altro ? che l'ombra della terra, e che questa ombra, inoltre, abbia forma [lett. e che la forma dell'ombra sia simile a?] di una piramide o di un cono rovesciato. (E' altrettanto evidente che,) in realt?, le ombre scompaiono a lunga distanza (dalla terra): ne sono prova i voli ad alta quota [praealti] di (alcuni) uccelli. Ne consegue [ergo] che il confine di quelle ombre segna la fine dell'atmosfera terrestre [aeris] e l'inizio dell'etere; al di sopra della luna, ogni cosa s'estende pura e piena di luce diurna. Del resto, durante la notte [per + acc. tempo continuato], noi distinguiamo le stelle [lett. la costr. ? al passivo], come punti di luce distinti dalle tenebre, e per questi motivi, durante la notte, la luna s'eclissa. Entrambi (gli astri) [il sole e la luna] non hanno eclissi fisse [ stati; costr. dativo di possesso], n? tantomeno a scadenza mensile [suppongo: "menstrui"], in virt? dell'obliquit? dello Zodiaco [signiferi] e delle orbite [flexus] cangianti [multivagos] della luna (stessa).
Trad. Bukowski
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