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bukowski
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09/12/2002 18.10.37




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Seneca, La clemenza, II 5

[1] ?Ma perch? il saggio non perdoner? a nessuno??. Stabiliamo ora anche che cos'? il perdono, e ci renderemo conto che non pu? essere concesso dal saggio. n perdono ? la remissione di una pena meritata. Perch? il saggio non debba concederla, lo spiegano pi? estesamente coloro che trattano questo argomento specificatamente: io, per essere breve, come conviene in un processo che riguarda altri, dir?:
?Si perdona a colui che doveva essere punito; ma il saggio non fa nulla di ci? che non deve fare e non tralascia mai nulla di ci? che deve fare: perci?, non condona la pena che deve infliggere.
[2] ?Ma quel risultato che tu vuoi ottenere col perdono, te lo procurer? per una via pi? conforme al bene: il saggio, infatti, risparmier? il colpevole, si prender? cura di lui, lo corregger?; far? le stesse cose che farebbe se perdonasse, ma non perdoner?, poich? chi perdona riconosce di aver trascurato qualcosa che si doveva fare. Qualcuno lo ammonir? solo con parole e non gli infligger? una pena, considerando l'et? suscettibile di correzione; un altro, che chiaramente ? vittima dell'odiosit? della colpa attribuitagli, lo far? restare sano e salvo, poich? ? stato ingannato o perch? ha sbagliato mentre era ubriaco: lascer? andare incolumi i nemici, e qualche volta persino dopo averli lodati, se sono stati condotti alla guerra da motivi onorevoli, per la parola data, per un trattato, per la libert?.
[3] ?Tutti questi sono atti non di perdono, ma di clemenza. La clemenza ha libero arbitrio: non giudica in base ad una formula, ma in base all'equit? e alla bont?; e le ? permesso di assolvere o di stimare i danni alla somma che vuole. E non fa mai queste cose credendo di fare qualcosa di meno del giusto, ma convinta che ci? che ha deciso sia la cosa pi? giusta. Perdonare, invece, ? non punire uno che tu giudichi dovrebbe essere punito: il perdono ? la remissione di una pena dovuta. La clemenza per prima cosa intende proclamare che chi viene lasciato andare da lei senza punizione non doveva essere trattato diversamente; essa ?, dunque, pi? perfetta del perdono, pi? conforme al bene?.
[4] A mio parere, c'? controversia solo sulla parola, mentre sulla cosa c'? accordo. Il saggio rimetter? molte punizioni, e salver? molte persone di indole poco sana, ma sanabile. Imiter? i buoni agricoltori, che non coltivano solo gli alberi diritti e alti, ma applicano anche a quegli alberi la cui crescita ? stata deformata da una qualche causa dei sostegni per mezzo dei quali si raddrizzino; ad altri tagliano i rami tutt'intorno, perch? essi non ne ostacolino la crescita in altezza; altri, deboli per l'aridit? del terreno, li concimano; ad altri, sofferenti per l'ombra di piante estranee, dischiudono il cielo.
[5] Il saggio vedr? in che modo si debba trattare ciascuna indole, in che mor1o si possa raddrizzare ci? che ? storto.

Trad. A. Marastoni
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