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bukowski
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Re: versione Quintiliano
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Data:
14/12/2002 1.49.20
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Quintiliano, Institutio oratoria, XII, 4
I. In primis vero abundare debet orator exemplorum copia cum veterum tum etiam novorum, adeo ut non ea modo quae conscripta sunt historiis aut sermonibus velut per manus tradita quaeque cotidie aguntur debeat nosse, verum ne ea quidem quae sunt a clarioribus poetis ficta neglegere. II. Nam illa quidem priora aut testimoniorum aut etiam iudicatorum optinent locum, sed haec quoque aut vetustatis fide tuta sunt aut ab hominibus magnis praeceptorum loco ficta creduntur. Sciat ergo quam plurima: unde etiam senibus auctoritas maior est, quod plura nosse et vidisse creduntur (quod Homerus frequentissime testatur). Sed non est exspectanda ultima aetas, cum studia praestent ut, quantum ad cognitionem pertinet rerum, etiam praeteritis saeculis vixisse videamur.
1. Per prima cosa l'oratore deve avere a disposizione un gran numero di esempi, antichi ma anche moderni: egli non solo deve conoscere quelli che sono stati trascritti nelle opere storiche o che sono stati tramandati a noi, per cos? dire, di mano in mano per tradizione orale e quelli che si verificano ogni giorno, ma non deve nemmeno dimenticare quelli che sono stati inventati dai poeti pi? famosi 2. I primi gruppi di esempi prendono infatti il posto delle testimonianze o anche delle sentenze, ma anche le creazioni poetiche o sono da considerare sicure per la garanzia che deriva dalla loro antichit? o si crede che siano state inventate dagli uomini grandi come precetti da seguire. L'oratore deve quindi conoscere il maggior numero di esempi possibile: ? anche per questo che i vecchi hanno una maggiore autorit?, poich? si crede che conosca- no e che abbiano visto pi? cose (un'affermazione che in Omero compare molto spesso), ma non bisogna aspettare gli ultimi anni della nostra vita, dal momento che lo studio fa in modo che, per quanto riguarda la conoscenza delle cose, si abbia l'impressione di essere vissuti anche nei secoli passati.
Trad. S. Beta
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• versione Quintiliano Re: versione Quintiliano
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