Data:
15/12/2002 13.37.51
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Cara Streghetta, il riferimento, come specificato nel precedente topic, ? relativo alla Consolazione a Marcia, da te praticamente richiesta per intero. Visto che suppongo tu l'abbia rielaborata o comunque "customizzata" per usi che comunque non m'interessano, la mia richiesta ? che tu mi faccia il favore di mettere tale rielaborazione a disposizione di progettovidio.it . La perentoriet? del "do ut des" era dettata dal fatto che tale richiesta, diversamente da quanto io faccia in relazione alle tue, ? stata cordialmente ignorata. Saluti.
Cicerone, Pro domo sua, 108-109
Non c'? un solo cittadino, in un popolo cos? numeroso - all'infuori del corrotto e cruento manipolo [manus] facente capo a P. Clodio - che abbia avanzato pretese [attigerit - attingo, abbia toccato, messo le sue mani?] su alcuno dei miei beni, o che non abbia preso le mie difese, in una situazione cos? difficile [in illa tempestate], secondo le proprie possibilit? [pro suis opibus ]. Di contro, coloro i quali si sono lasciati corrompere [contaminaverunt se] dalla cattiva lusinga [contagione, infezione] di far bottino, del complotto e di far affari, sono incorsi irrimediabilmente [lett. non sono riusciti a fuggire la?] nella condanna sia privata che pubblica. Ebbene, tra questi (miei) beni [partitivo] - sui quali nessuno ha allungato le mani senza meritarsi l'unanime biasimo di massima scelleratezza - gli d?i immortali (addirittura) avrebbero desiderato [indicativo latino - condizionale italiano] la mia casa? Codesta tua meravigliosa Libert? avrebbe bandito i miei penati e i miei lari familiari, per stabilirsi in una dimora [in sedibus] praticamente [tamquam] usurpata [captivis; Clodio, l'acerrimo nemico di Cicerone, aveva fatto abbattere la sua casa sul Palatino col pretesto di costruirvi un tempio della Libert?; la presente orazione viene pronunciata da Cicerone proprio per ottenere la restituzione di quei terreni]? (Ma) cosa c'? di pi? sacro e di pi? inviolabile [munitius omni religione] della dimora di un qualsivoglia cittadino? L? sono custoditi gli altari, i focolari (per sacrifici), gli d?i penati; l? vengono officiati i sacri riti e le cerimonie religiose. La casa ? il sacro asilo di ognuno, tal che sarebbe cosa molto empia privarne alcuno [non sarebbe lecito, sarebbe contro la legge divina, che qualcuno venisse trascinato (con la forza) via di l?]. Tanto pi?, dunque, dovreste aborrire la follia di costui [Clodio; lett. la follia di costui deve essere tenuta lontana/allontanata dalle vostre orecchie], il quale non solo empiamente [contra religionem] ha fatto tavola rasa [labefactavit] di quei princ?pi che [ea? quae] i nostri antenati ci trasmisero [lett. vollero per noi] inviolabili [tuta religionibus] e sacri, ma addirittura li ha sovvertiti in nome della stessa "religio" [lascio intradotto a preservarne la profondit? di senso]!
Trad. Bukowski
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