Data:
20/12/2002 22.51.35
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Apuleio, Florida, XX passim
C'? un celebre adagio [dictum] filosofico [lett. di un uomo sapiente = di un filosofo], inerente i banchetti [lett. sul banchetto; super + acc. argomento], (che) recita: "La prima coppa [creterra = crater] (di vino) disseta [lett. riguarda la sete; e cos? via], la seconda ci rende gioviali, la terza ci risveglia i sensi, (ma) la quarta ci rende ubriachi alla follia!". Il contrario, invece, per il nettare [lett. calice; traduco per metonimia] delle Muse: quanto pi? viene versato con frequenza e quanto pi? non ? mescolato (ad acqua) [ovvero, ? puro: i Romani avevano abitudine, con l'avanzare del pranzo, di mescolare vino ed acqua per scongiurare, tra l'altro, una precoce ubriachezza], tanto pi? giova alla salute dell'anima. Il primo calice (ci) prepara, con l'infarinatura [rudimento] del maestro elementare, il secondo (ci) fortifica, con la dottrina del grammatico; la terza (ci) arma, con l'eloquenza propria del retore [sono le arti del trivium: logica, grammatica, retorica]. La maggior parte (degli uomini) si limita a questa libagione [lett. fino a questo punto viene bevuto dai pi?; ovvero, la maggior parte degli uomini si limita a questa cultura "di base"]. Io, per me, in Atene, mi sono abbeverato anche ad altri calici: quello dell'immaginazione poetica [lett. il calice immaginifico della poesia; e cos? per le altre costruzioni a seguire], della limpidezza geometrica, della dolcezza musicale, della pretenziosa finezza dialettica [sono le arti del "quadrivium"]; e, in ultimo, (mi sono abbeverato al calice) insaziabile, come dire - e soave come il nettare - della filosofia, che tutto il sapere abbraccia [lett. universale]. E allora: Empedocle compone poemi (filosofici), Platone dialoghi, Socrate inni, Epicarmo poetici ritmi [modos], Senofonte opere storiche e Cratete satire: il vostro Apuleio (invece) coltiva tutti questi (generi) ed onora, con pari applicazione, (tutte e) nove le Muse: beh, (invero) pi? con dedizione che con bravura.
Trad. Bukowski
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