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Mittente:
bukowski
Re: Livio/Quintiliano   stampa
Data:
21/12/2002 14.42.03




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Quintiliano.

52. Poich? per? non ? sufficiente indicare agli alunni quali siano i criteri cui attenersi negli esordi, ma bisogna anche dire come tali esordi possano essere scritti nel modo pi? semplice, aggiungo anche la seguente osservazione: chi si accinge a parlare deve osservare a chi deve parlare, davanti a chi, per chi, contro chi, in quale momento, in quale luogo, in quale situazione, quale sia l'opinione del popolo al riguardo, cosa verosimilmente il giudice pensi nell'intimo, prima che noi cominciamo e, in un momento successivo, cosa desideriamo o non vogliamo. Sar? la natura stessa a guidare l'oratore a sapere quale cosa vada detta per prima. 53. Ai giorni nostri invece si considera esordio tutto ci? con cui si sia iniziato, e qualsiasi cosa venga in mente (soprattutto se ? una frase che risulta gradevole all'orecchio del pubblico) ? un esordio. Molti sono sicuramente i punti di contatto tra l'esordio e le altre parti della causa, ma in ciascuna nulla pu? essere detto meglio di ci? che non potrebbe essere detto ugualmente bene altrove.

Trad. S. Beta


Livio.

25. Dopo questo discorso, si gettarono una seconda volta tutti insieme a ferra, agitando ramoscelli di ulivo. Alla fine furono fatti rialzare e fatti uscire dalla Curia. Allora fu richiesto a tutti di esprimere il proprio parere. I pi? ostili ai Rodii erano coloro che, in qualit? di consoli, pretori o legati, avevano combattuto la guerra in Macedonia. Forn? il pi? valido appoggio alla causa dei Rodiesi Marco Porcio Catone il quale, pur di indole ruvida, allora recit? la parte del senatore mite e disponibile. Non riproporr? la figura di quell'uomo elequente, riferendo quanto egli ebbe a dire perch? il suo discorso ci ? conservato, essendo stato da lui inserito nel quinto libro delle Origines. Intanto fu data ai Rodiesi una risposta per cui non diventavano nemici ma nemmeno rimanevano sul registro dei popoli alleati. Essendo Filocrate ed Astimede a capo di quella delegazione, fu deciso che una parte dei delegati tornasse a Rodi assieme a Filocrate per riferire i risultati dell'ambasceria, mentre gli altri sarebbero rimasti a Roma con Astimede per apprendere quanto veniva fatto e per informarne, poi, i loro concittadini. Per il momento ebbero l'ordine di far rientrare entro una precisa scadenza i loro comandanti militari dalla Licia e dalla Caria. Queste notizie, quando furono riferite a Rodi, pur essendo intrinsecamente tristi, tuttavia si trasformarono in motivo di gioia perch? i Rodii avevano temuto che fosse loro dichiarata guerra e in questo modo venivano sollevati dalla paura di una calamit? peggiore.

Trad. G. D. Mazzocato
  Livio/Quintiliano
      Re: Livio/Quintiliano
 

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