Data:
09/01/2003 21.42.27
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Cicerone, De finibus, I, 10 passim
Io, poi, poich? mi sembra di non aver abbandonato il posto che ricoprivo [lett. il mio posto] tra le attivit? del foro, le mansioni, i pericoli, in cui sono stato collocato dal popolo romano, devo certamente, per quanto io possa, darmi da fare [elaborare] anche in ci?: che [ut, epesegetico] i miei concittadini siano pi? dotti grazie alla mia opera, al mio studio, al mio lavoro; n? (devo) accanirmi tanto contro costoro che preferiscono leggere le (opere) greche [?], mentre devo aver cura di [servire] coloro che o vogliono parlare [lett. usare; regge abl.] ambedue (le lingue), o qualora abbiano (opere) proprie [cio? scritte nella propria lingua], non desiderino troppo le altre.
Trad. Bukowski
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