Data:
09/01/2003 22.08.47
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Cicerone, Post reditum in senatu, 19-20
[19] Quid ego de praestantissimo viro, T. Annio, dicam, aut quis de tali cive satis digne umquam loquetur? qui cumvideret sceleratum civem aut domesticum potius hostem, si legibus uti liceret, iudicio esse frangendum, sin ipsa iudicia vis impediret ac tolleret, audaciam virtute, furorem fortitudine, temeritatem consilio, manum copiis, vim vi esse superandam, primo de vi postulavit; postea quam ab eodem iudicia sublata esse vidit, ne ille omnia vi posset efficere, curavit; qui docuit neque tecta neque templa neque forum nec curiam sine summa virtute ac maximis opibus et copiis ab intestino latrocinio posse defendi; qui primus post meum discessum metum bonis, spem audacibus, timorem huic ordini, servitutem depulit civitati. [20] Quam rationem pari virtute, animo, fide P. Sestius secutus pro mea salute, pro vestra auctoritate, pro statu civitatis nullas sibi inimicitias, nullam vim, nullos impetus, nullum vitae discrimen vitandum umquam putavit; qui causam senatus exagitatam contionibus improborum sic sua diligentia multitudini commendavit, ut nihil tam populare quam vestrum nomen, nihil tam omnibus carum aliquando quam vestra auctoritas videretur; qui me cum omnibus rebus, quibus tribunus plebis potuit, defendit, tum reliquis officiis, iuxta ac si meus frater esset, sustentavit; cuius ego clientibus, libertis, familia, copiis, litteris ita sum sustentatus; ut meae calamitatis non adiutor solum, verum etiam socius videretur.
Che cosa potrei dire di un grand'uomo qual ? Tito Annio [altri non ? che Milone], o chi mai potrebbe trovare parole adeguate all'altezza di un cittadino cos? esemplare? Costui era ben consapevole delle alternative: 1a - qualora avesse (ancora) un senso ricorrere alle leggi, un cittadino scellerato, o (direi) piuttosto (un vero e proprio) "nemico in patria" [qual era Clodio] doveva essere abbattuto coi mezzi (appunto) di un'azione giudiziaria; 2a - ma qualora la violenza scavalcasse, esautorandole, le procedure giudiziarie, (allora) bisognava rispondere all'audacia col valore, alla follia distruttiva col coraggio, alla temerariet? con la risolutezza politica [consilio], alla prepotenza di un pugno di scellerati con truppe regolari, (insomma:) alla violenza con la violenza. (In base a tali alternative, Tito Annio Milone) propese innanzitutto [1b] per una citazione in giudizio con l'accusa di violenza (ai danni dello Stato); ma poi, quando si rese conto che ogni procedura giudiziaria era stata da quello esautorata, ha fatto in modo [2b] ch'egli non fosse in grado di mandare ad effetto i suoi propositi avvalendosi dell'arma della violenza. Costui (dunque ci) ha insegnato che n? le (nostre) famiglie [tecta, per metonimia], n? i templi, n? il Foro n? tantomeno la Curia possono/potevano essere difese dall'assalto di una banda di briganti [latrocinio] che cova nel seno della nostra stessa Patria [intestino] senza dar fondo a tutto il nostro valore, o senza ricorrere all'utilizzo di ingenti risorse e truppe. Costui (infine) ? stato il primo, dopo il mio allontanamento, a stornare il terrore dai cittadini onesti, a smantellare la speranza di uomini senza scrupoli, ad allontanare il timore da questo ordine [quello senatorio], a scongiurare il pericolo che la citt? cadesse in servaggio.
[20] Publio Sestio, seguendo ["secutus" qui ha valore di participio presente] (anch'egli) tale [il "quam" ci fa intuire il legame con quanto affermato in precedenza, nel par. 19] condotta con pari valore, coraggio e lealt?, consider? di non dover mai sottrarsi ad alcuna ostilit?, ad alcuna prepotenza, ad alcuno scontro - anche a costo della vita [lett. ad alcun?] - pur di difendere [lett. (pur di agire) a vantaggio della?] la mia causa [lett. salvezza], la vostra autorit?, l'assetto statale [status civitatis = forma di governo; questa parte l'hai saltata a pie' pari]. Costui, secondo il senso di responsabilit? a lui tipico, rimise la causa del senato - attaccata dai discorsi infuocati di uomini malvagi e senza scrupoli - nelle mani del popolo [commendo aliquid alicui], di modo che [sic? ut] nulla apparisse godere del favore popolare tanto quanto il vostro nome, e nulla, alfine, (divenisse) caro all'intera comunit? tanto quanto l'autorit? del vostro ordine. Costui (inoltre), da una parte [cum? ; cum? tum? in correlazione] ha preso le mie difese con tutti i mezzi a lui possibili in quanto tribuno della plebe; dall'altra [? tum] mi ha appoggiato con ogni altra sorta [reliquis; rimanenti, ovvero, s'intende: che esorbitassero dall'appoggio politico di cui prima, per investire la sfera pi? propriamente affettiva] di favori, alla stregua di un fratello [ecco una tipica frase che pu? essere agevolmente snellita a senso]. Io (infatti) ho ricevuto conforto e sostegno [mi sono sostentato con?] dai suoi clienti, dai suoi liberti, dalla sua servit? [qui "familia" da intendersi in senso piuttosto largo], dalle sue risorse e dalle sue lettere, al punto che costui appariva essere non solo il mio punto d'appoggio nella sventura, ma addirittura (egli stesso) "compagno di sventura" [ovvero, il coinvolgimento di Sestio sfocia in vera e propria empatia fraterna].
Tradd. Bukowski
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