LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - forum

pls - prima d'inoltrare richieste in forum
leggete le condizioni e i suggerimenti del FORUM NETIQUETTE

FORUM APERTO
>>> qualche suggerimento per tradurre bene (da: studentimiei.it)

--- altri forum di consulenza: DISCIPULUS.IT - LATINORUM - LATINE.NET ---



Leggi il messaggio

Mittente:
bukowski
Re: versione   stampa
Data:
13/01/2003 17.43.44




Rispondi a questo messaggio  rispondi al msg

Scrivi un nuovo messaggio  nuovo msg

Cerca nel forum  cerca nel forum

Torna all'indice del forum  torna all'indice
Non torno su brani gi? disponibili.

Virgilio, Georgiche, II, 489 sgg.

Felice chi si avvicina al cuore delle cose
e calpesta la paura d'ogni paura,
il fato inesorabile,
il frastuono ossessivo di Acheronte.
E fortunato ancora
chi conosce gli dei agresti
e Pan, il vecchio Silvano
e le Ninfe sorelle.
Non lo turbano i fasci del popolo,
la porpora dei re
o la discordia che infidi agita i fratelli,
i Daci che uniti in congiura
scendono dall'Istro
o la potenza di Roma,
i regni destinati a perire;
non soffre per piet? dei poveri,
non invidia il ricco.
Coglie i frutti che i rami,
i campi generosi spontaneamente producono
e ignora le leggi severe,
le insanie del foro,
i pubblici archivi.
Ma c'? chi tormenta coi remi mari ignoti
e con le armi in pugno
penetra nelle corti, nelle stanze dei re;
abbatte citt?, focolari indifesi
per bere in una tazza preziosa,
dormire sulla porpora di Tiro;
o accumula ricchezze
vegliando sull'oro sepolto;
o si stupisce attonito davanti ai rostri,
s'incanta rapito dall'applauso comune
di popolo e patrizi
che si leva a teatro;
e chi cosparso di sangue fraterno
si rallegra
e muta la casa, la dolce terra con l'esilio
cercando nuova patria sotto un altro sole.
Curvo sull'aratro
l'agricoltore smuove la terra:
questa la sua fatica;
e cos? nutre la casa, i figli,
gli armenti di buoi, i giovenchi.
Non vi ? mai riposo:
ogni giorno dell'anno trabocca di frutti,
di nati del bestiame,
di covoni di frumento
e nei solchi si accumula il raccolto,
al suo peso cedono i granai.
Viene l'inverno:
l'oliva si rompe nei frantoi,
sazi di ghiande tornano i maiali,
le selve si riempiono di bacche
e l'autunno depone tutti i suoi frutti:
al sole dolce matura l'uva sulle rocce.
Pendono teneri i figli intorno ai baci
e la casa conserva puro il suo pudore;
seni gonfi di latte porgono le vacche
e capretti robusti sull'erba folta
lottano tra loro con le corna.
Nei giorni di festa il contadino riposa
e sdraiato sul prato intorno al fuoco,
dove i compagni incoronano il cratere,
alzando il bicchiere t'invoca, Leneo;
pone ai pastori per la gara delle frecce
il bersaglio su un olmo,
e i corpi induriti si spogliano
per una lotta rusticana.

Fonte: www.bibliomania.it
  versione
      Re: versione
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 


  NEWSGROUP

%  DISCLAIMER  %

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by uapplication.com

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons