Data:
21/01/2003 0.12.14
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Ecco a te. Mi raccomando sempre la lunghezza dei brani, per?...
I filosofi chiamano "atomi" le parti costituenti la materia dell'universo, parti cos? piccole da risultare invisibili ad occhio nudo. Tale nome di "atomi" viene loro conferito con riferimento alla loro "indivisibilit?" [concetto ribadito, e puntualizzato, in s?guito]. Opinione diffusa ? che questi atomi volteggino placidamente [requietis motibus] nel vuoto dell'universo, secondo traiettorie alterne [lett. e si portano ora di qua ora di l?], cos? come appare (fare) il pulviscolo quando viene traguardato attraverso la luce solare che filtra dalle finestre. La convinzione di alcuni filosofi ? che da questi elementi si generino - e che quindi essi formino - tutte le cose esistenti: dalla vegetazione - erba, alberi, messi - al fuoco ed all'acqua. Per analogia, si pu? parlare di "atomi" sia con riferimento alla materia [esempio 1], sia con riferimento al tempo [esempio 2] ed ai numeri [esempio 3]. Prendiamo ad esempio [1] una pietra: la si sminuzza in parti fin quando non si sbriciola in sabbia. Ammettiamo che riuscissimo a sminuzzare ulteriormente la sabbia, fin dove possibile, ovvero fin dove si giunga ad elementi "primi", non pi? divisibili: ebbene, questi sono gli atomi. Passiamo al tempo [2]: ? possibile dividere - grazie al linguaggio [gratia verbi; ovvero, le scansioni temporali ? possibile "fingerle" col pensiero e col linguaggio, essendo il tempo per definizione? immateriale, e quindi, a rigore, indivisibile :)] un anno in mesi, un mese in giorni, un giorno in minuti e cos? via, fin quando non si giunga ad un "punto temporale", ovvero ad una estensione temporale? senza estensione temporale [ad tantum temporis punctum,et quandam momenti particulam talem que per nullam morulam produci possit]! Questa indivisibilit? gli fa acquisire il nome di "atomo temporale". Infine, i numeri [3]: il numero otto, come risaputo, pu? dividersi in met? e cos? via - 8/4/2 - fin quando non si arriva ad 1, che ? indivisibile: e dunque ?? un "atomo numerico"! Lo stesso ragionamento si pu? fare, per analogia, con le parti del discorso: una frase la si divide in parole, le parole in sillabe, le sillabe in lettere: oltre non si pu? procedere: la lettera ? l'elemento costitutivo ultimo, n? pu? essere a sua volta divisa. "Atomo", insomma, ? ci? che non pu? essere diviso, alla stregua del punto geometrico. Dato che "thomus" in Greco vuol dire "diviso", "a-thomus" [ovvero, con alfa privativo] varr? per "in-diviso". Ora, la sacra Scrittura trasferisce, in senso analogico, questa "unit?" presente in natura alla rappresentazione del divino: essa mostra, appunto, che l' "Unit?" ? principio di tutte le cose, come afferma l'Apostolo: uno ? il Signore, una la fede, uno il battesimo, uno ? Dio, padre di tutti gli uomini, che regna sul mondo e lo attraversa (col suo spirito), che vive in ognuno di noi, benedetto nei secoli. Sar? nostro dovere e utilit? preservare con sollecitudine questa unit? nello spirito, nel vincolo della pace: legare in tutt'uno il nostro corpo e il nostro spirito - perch? noi siamo un solo corpo ed un solo spirito - nella speranza di salvezza.
Trad. Bukowski
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