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bukowski
Re: versione per domani   stampa
Data:
07/02/2003 18.27.09




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Sallustio [incerto], Lettera a Cesare

Ritengo che la (intera) popolazione [civitatem] (risulti effettivamente) divisa in 2 classi [partes], cos? come ho appreso dalla tradizione [lett. a maioribus, dagli antenati]: (ovvero) in patriziato [patres] e plebe. In un primo momento [antea], il potere politico assoluto [summa auctoritas] era detenuto dal patriziato [suppongo "in patribus"], quand'era invece la plebe ad avere un'incidenza [vis, forza] molto maggiore (nel meccanismo politico-economico romano). E cos?, (consapevole del proprio peso, la plebe) sempre pi? spesso adott? (l'arma politica della) secessione, tale che - ad una diminuzione delle prerogative della nobilt? - corrispose un'amplificazione del diritto del popolo.
Tuttavia, la plebe poteva agire (praticamente) senza impedimenti [libere] perch? non c'era alcuna autorit?, la cui forza fosse al di sopra delle leggi [lett. quia potentia nullius erat super leges] [ovvero, illegittima], e l'aristocratico superava il plebeo non in ragione delle ricchezze o della prepotenza, ma in quanto a gloria ed imprese meritorie [sono ablativi di limitazione]: (del resto), chiunque - anche il pi? umile - (lavorasse) nei campi o (militasse) nell'esercito - s'accontentava d'un'esistenza e d'una condizione sociale, per quanto frugale, comunque onesta [rendo cos?: nullius honestae rei egens, satis sibi et satis patriae habebat, di facile senso].
Tuttavia, quando l'inerzia e l'indigenza allontanarono, a poco a poco, i plebei [eos] dai campi e li costrinsero ad un'esistenza precaria [habere domos incertas], (ebbene essi non s'accontentarono pi? del proprio) ma cominciarono a mettere gli occhi sulle ricchezze altrui [coepere petere opes alienas] (per ottenere le quali) misero in vendita [habere venalem] la propria libert? e la "cosa pubblica" [cio?, si lasciarono comprare nella competizione politica].
In questo modo, a poco a poco, il popolo [suppongo "populus"] - che aveva il comando assoluto su tutte [suppongo "cunctis"] (le altre) genti - si sfald? e, invece di (concorrere al) comando comune [pro + abl. sostituzione], ognuno si procur? - per s? e per conto proprio [privatim] - la servit?.
Insomma, questa moltitudine - estremamente eterogenea [nullo modo inter se congruens] e pregna di cattivi costumi - mi sembra davvero poco adatta alla vita politica [suppongo "publicam"].

Trad. Bukowski
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      Re: versione per domani
 

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