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Mittente:
bukowski
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Re: Versione Urgente :D
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Data:
07/02/2003 18.27.50
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Gellio, Notti attiche, VII, 10 passim
Gli Ateniesi avevano stabilito [caverant], per legge [suo decreto], che se un cittadino di Megara [qui Megarensis civis esset] avesse messo piede in Atene, quell'affronto [ea res] gli [ei homini] sarebbe costato la pena capitale; tanto grande era l'odio che gli Ateniesi nutrivano contro gli abitanti di Megara, (pur loro) prossimi confinanti. Allora Euclide - che era proprio di Megara e che prima di quella legge era solito recarsi ad Atene per ascoltare [in questo modo - come finale - si lega l'endiadi] Socrate - dopo che (appunto gli Ateniesi) ebbero sancito tale legge, verso notte, al calar delle tenebre - con indosso [indutus] una lunga tunica da donna, avvolto in un pallio multicolore e con il capo coperto da uno scialle - (se ne usciva) da Megara per recarsi da Socrate, in Atene, in modo da (poter) assistere [fieret particeps] - almeno per un certo periodo durante la notte [vel noctis aliquo tempore] - ai suoi [di Socrate] insegnamenti dialogici [sermonum]; quindi, sul far del giorno [sub lucem], rifaceva di nuovo (verso Megara) i poco pi? di 20mila passi (che separavano le due dimore) [sua e quella di Socrate], avvolto (sempre) in quella stessa veste.
Trad. Bukowski
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• Versione Urgente :D Re: Versione Urgente :D
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