Data:
09/02/2003 17.31.30
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Seneca, Lettere a Lucilio, 104 passim
[21] Si velis vitiis exui, longe a vitiorum exemplis recedendumest. Avarus, corruptor, saevus, fraudulentus, multum nocituri si propea te fuissent, intra te sunt. Ad meliores transi: cum Catonibus vive, cumLaelio, cum Tuberone. Quod si convivere etiam Graecis iuvat, cum Socrate,cum Zenone versare: alter te docebit mori si necesse erit, alter antequamnecesse erit. [22] Vive cum Chrysippo, cum Posidonio: hi tibi tradent humanorumdivinorumque notitiam, hi iubebunt in opere esse nec tantum scite loquiet in oblectationem audientium verba iactare, sed animum indurare et adversusminas erigere. Unus est enim huius vitae fluctuantis et turbidae portuseventura contemnere, stare fidenter ac paratum tela fortunae adverso pectoreexcipere, non latitantem nec tergiversantem. [23] Magnanimos nos naturaproduxit, et ut quibusdam animalibus ferum dedit, quibusdam subdolum, quibusdampavidum, ita nobis gloriosum et excelsum spiritum quaerentem ubi honestissime,non ubi tutissime vivat, simillimum mundo, quem quantum mortalium passibuslicet sequitur aemulaturque; profert se, laudari et aspici credit.
21 Se vuoi spogliarti dei vizi, devi stare lontano da esempi di vizi. L'avaro, il corruttore, il crudele, il truffatore, che gi? nuocerebbero molto se fossero vicini a te, tu li hai dentro di te. Passa a compagni migliori: vivi con Catone, Lelio, Tuberone. E, se ti piace anche stare insieme ai Greci, intrattieniti con Socrate, Zenone: l'uno ti insegner? a morire se sar? necessario, l'altro prima che sia necessario. 22 Vivi con Crisippo, con Posidonio: essi ti trasmetteranno la conoscenza dell'umano e del divino, ti inviteranno all'operosit? e non solamente a parlare con eleganza e a ostentare belle parole per il piacere dell'uditorio, ma a rafforzare l'animo e a ergerlo contro tutte le minacce. In questa vita incerta e agitata c'? un solo porto: disprezzare il futuro, essere fermi e risoluti e pronti a ricevere i colpi della fortuna, in pieno petto, senza nascondersi o temporeggiare. 23 La natura ci ha generati magnanimi, e come a certi animali ha dato la ferocia, ad altri l'astuzia, ad altri la paura, a noi ha dato uno spirito desideroso di gloria e di grandezza, che cerca non dove possa vivere completamente tranquillo, ma dove possa vivere in modo assolutamente onesto, uno spirito molto simile a quell'universo che egli segue e imita per quanto ? consentito alle forze umane; si fa avanti, crede di essere lodato e ammirato.
Fonte: www.bibliomania.it
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