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Mittente:
bukowski
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Re: Traduzione LIBER DE CAUSIS
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Data:
20/02/2003 2.30.24
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La resa ? forse un po' troppo heideggeriana, ma fedele :). Saluti.
Ogni causa primaria [C1] influisce maggiormente sopra il suo effetto di una causa universale seconda [C2]. Ne deriva che quando la C2 smette d'agire sul causato, gli effetti della C1, invece, vi permangono. Ci? avviene perch? la C1, rispetto alla C2, ha una "priorit?" ontoteologica sul causato: insomma, quando la C2 - successiva, sotto questo rispetto, alla C1 - agisce sul causato, la sua azione non ? esente dalla C1, che appunto la sovrasta. E quando la C2 si separa dal causato, proprio perch? ? causa "seconda", dal causato non si separa la C1, proprio perch? ne ? causa "prima". Ora, a mo' di esempio, applico questa verit? teoretica al caso di un essere - vivente - umano: la scansione ontologica che lo caratterizza, lo individua appunto innanzitutto come "essere" [C1], quindi come "vivente" [C2], infine come "umano". Da questa scansione, s'evince che la "causa che gli conferisce la vita" ? prossima al suo essere uomo pi? di quanto non lo sia la "causa che gli conferisce l'essere": ma questa priorit? logica viene ribaltata dal punto di vista ontologico: e dunque la C1, quella che "conferisce l'essere", dispone di un influsso sull?effetto (l'uomo) della C2 - quella che "conferisce la vita" - che ? pi? veemente dell?influsso della C2 stessa. Allo stesso modo, ponendo una "causa che conferisce la ragione" [C3] all'uomo - (e che dunque lo specifica come "sinolo" razionale) - la C1, quella che "conferisce l'essere", dispone di un influsso sull?effetto (l'uomo) della C3 - quella che "conferisce la ragione" - che ? altres? pi? veemente dell?influsso della C3 stessa, dato che la C1 ? causa necessaria della C3. Il senso di quanto detto ? che se si priva l'uomo della facolt? razionale, egli viene a perdere s? la sua "umanit?" [dato che appunto perde l'attributo che lo qualifica come uomo], ma continua ad essere un "viv---ente che respira e percepisce" [quello che appena dopo sar? detto "animal"]. Sottraendogli la "facolt? vitale", esso non sar? pi? "viv---ente", ma continuer? comunque ad essere un "ente", perch? gli ? stata sottratta la "facolt? vitale", non gi? l' "essere dell'ente": la C1 non scompare con la scomparsa della C2; pur proseguendo per sottrazioni successive, rimane all'uomo comunque l ' "essere dell'ente". Appare dunque lapalissiano il fatto che il rapporto logico di vicinanza della C1 e della C2 all'effetto viene ribaltato da un punto di vista ontologico [si potrebbe anche azzardare col dire - e qui il mio mentore di filosofia potrebbe rabbrividire - che la C1 ha "maggiore necessit?" della C2], e che dunque - come detto - la C1 dispone di un influsso sull?effetto della C2 che ? pi? veemente e pi? "ontologicamente vicino e determinante" dell?influsso della C2 stessa: certo, si tratta sempre di un "influsso", ma quello della C1 avviene, appunto, secondo un altro livello di priorit? ontologica. Ricapitolando: rimuovendo l'effetto della C2 dal causato, non si rimuove l'effetto della C1, proprio in virt? della priorit? ontologica e necessaria di quest'ultima. L'effetto, quindi, rimanda - attraverso la C2 - comunque ad una C1, e la C1 agisce, in certo modo, attraverso la C2 - rispetto alla quale mantiene priorit? ontologica negli effetti, che perci? risultano pi? veementi - all'atto della "fondazione" e della "Cura" dell' "essere dell'ente" [ecco qui definitivamente palesata la mia ascendenza ed ispirazione heideggeriana :)): fondazione, Cura (cfr. Igino) e essere dell'ente sono espressioni tipicamente sue]. Per concludere, le ragioni - relative a questa priorit? ontologica, a questa maggior veemenza, a questa necessit?, nonch? a questa "inseparabilit?" della C1 da un causato rispetto ad una C2 - risultano chiare ed evidenti sulla base di quanto detto e dimostrato.
Trad. Bukowski
P.S.: per comprendere appieno la mia traduzione, puoi rivolgerti alla competenza del "virtuale" amico Diego Fusaro, di www.filosofico.net .
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• Traduzione LIBER DE CAUSIS Re: Traduzione LIBER DE CAUSIS
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