Data:
26/02/2003 14.49.17
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Cicerone, La Repubblica, I 68 passim
Tutti gli eccessi, sia nell'aria, sia nei campi, sia nei corpi, generano l'eccesso contrario, e ci? accade soprattutto in materia politica in cui la troppa libert? tanto per i popoli quanto per i privati finisce col trasformarsi in troppa schiavit?. Da questa massima libert? si genera dunque un tiranno e la pi? ingiusta e la pi? dura delle servit?. Da questo popolo indomito o, meglio, da questo mostro ? scelto, di solito, contro i grandi gi? abbattuti e cacciati, un duce audace, impuro, che perseguita, protervo, i cittadini che han pi? meritato della patria e largheggia verso il popolo con la ricchezza propria e con la ricchezza altrui. E potendo egli, come privato, aver qualche timore, gli si affidano comandi: e i comandi restano e ben presto gli si concede una guardia del corpo, come nel caso di Pisistrato in Atene: e cos? egli pu? diventare tiranno di quegli stessi che l'hanno innalzato. Se i buoni cittadini riescono ad abbatterlo, come spesso accade, lo Stato ? rigenerato ma se, invece, quella che lo abbatte ? un'audace fazione, non si ha che un nuovo genere di tirannia, ch'? lo stesso che nasce spesso da un ottimo governo di aristocratici, quando qualche traviamento abbia messo i grandi fuor della buona via. Cos? il potere ? come una palla che i tiranni portano via ai re e gli aristocratici o il popolo ai tiranni, e le fazioni o i tiranni al popolo, e non resta mai a lungo nelle stesse mani.
Fonte: www.bibliomania.it
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