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bukowski
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Data:
01/03/2003 18.49.20
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1 - Seneca, Consolazione ad Elvia, 12 passim
? abbastanza risaputo che Omero aveva un solo schiavo, Platone tre e neanche uno Zenone, il fondatore della rigorosa e virile filosofia stoica. Che, forse, qualcuno potrebbe dire che essi siano vissuti miseramente, senza, per questo, sembrare a tutti egli stesso l'ultimo dei miserabili? (5) Menenio Agrippa, che fu l'intermediario di pace tra il senato e la plebe, fu sepolto col denaro di una sottoscrizione. Attilio Regolo, mentre era in Africa e sconfiggeva i Cartaginesi, scrisse al senato che il suo lavorante se n'era andato e aveva lasciato il suo podere in abbandono; al che il senato dispose che sarebbe stato coltivato a spese dello Stato finch? Regolo fosse stato assente. Era poi tanto grave non avere uno schiavo quando fu suo colono il popolo romano? (6) Le figlie di Scipione s'ebbero la dote dal pubblico erario perch? il padre non aveva lasciato nulla: era giusto, per Ercole, che il popolo romano pagasse, per una volta, un tributo a Scipione quando lo riscuoteva costantemente dai Cartaginesi. Fortunati gli sposi di quelle ragazze che s'ebbero per suocero il popolo romano!
Fonte: www.latinovivo.com
2 - Cicerone, Filippiche, VI, 5-6
(In questa sede) dichiaro, denunzio e predico che M. Antonio non rispetter? alcuna [nihil eorum; gen. partitivo] delle risoluzioni affidate agli ambasciatori [suppongo: "legatis mandata"]: devaster? territori (ancora), (e ancora) assedier? Modena, e arruoler? reclute ["delectum habere" ? idiomatico per "reclutare"; tieni conto che "delectus" ? di 4a] dove possibile. E', del resto, tipico della sua personalit? [lett. egli ? tale che sempre?] essersene sempre fregato dell'opinione e dell'autorit? del Senato, nonch? della vostra volont? e potest?. C'? speranza [rendo cos? l' "an", per sottolineare il carattere retorico ed ironico della domanda, che attende, com'? ovvio, risposta negativa] ch'egli faccia quanto or ora ? stato sancito per decreto, ovvero [l' "ut" ? epesegetico] ritirare l'esercito al di qua del Rubicone - fiume che traccia il confine della Gallia - senza avvicinarsi a Roma oltre le 200 miglia? (C'? da sperare) ch'egli rispetti tale risoluzione (avanzata dal Senato), che sopporti d'essere incastrato tra il Rubicone e le 200 miglia? No, non ? da Antonio [cio?, non ? nel suo carattere]! Diversamente [lett. nam, si esset], avrebbe evitato che [non commisisset ut, non avrebbe fatto in modo che?] il Senato gli comminasse la stessa ingiunzione comminata (da Cartagine) ad Annibale [non commisisset ut senatus denuntiaret ei tamquam (alla stregua?) Hannibali?], all'inizio della guerra punica, ovvero che non assediasse Sagunto. Per lui un grande affronto [qual habet ignominiam] essere richiamato da Modena ed essere tenuto lontano da Roma [ab urbe], alla stregua di una pestifera fiamma! (Che grande affronto, per lui,) la risoluzione del Senato!
Trad. Bukowski
3 - Valerio Massimo, Fatti e detti memorabili, V 6.ext.4 passim
Dato che tra [suppongo "cum inter"] Cartagine e Cirene sussisteva un logorante [lett. pertinacissima, molto lungo, duraturo; propr. ostinato] contenzioso territoriale [de modo agri], alla fine [ad ultimum] si giunse ad un accordo [lett. placuit, si decise che?] (in base al quale alcuni) giovani fossero fatti avanzare [mitti] nello stesso istante e da entrambe le parti: il luogo in cui essi fossero giunti e si fossero incontrati [convenissent] avrebbe segnato il confine di [lett. ad] entrambi i popoli. Tuttavia, due fratelli cartaginesi - di nome Fileni - anticiparono [precucurrerunt, perf. raddoppiato] slealmente [lett. con perfidia] i termini temporali convenuti [lett. hoc pactum? citra constitutam horam] (e), affrettato il passo [maturato gressu], spinsero pi? avanti [promotis longius] i confini (spettanti al proprio popolo). I giovani di Cirene - resisi conto di ci? - dopo aver a lungo protestato per la loro [dei due fratelli] scorrettezza [fallacia], alla fine [postremo] cercarono di rimediare al torto [discutere iniuriam] con una crudele risoluzione [lett. con crudelt? di condizione]: sancirono, infatti [suppongo "namque"] che quel confine sarebbe divenuto ufficiale [ratum fore], qualora i Fileni vi si fossero lasciati seppellire vivi. L'esito, per?, non corrispose all'aspettativa [concilio; dei giovani di Cirene, s'intende]: i due fratelli [illi], infatti, senza indugio alcuno [nulla "interposita" mora] s'offrirono alla sepoltura [tradiderunt corpora sua operienda terra his (dat. d'agente)]. Costoro - poich? preferirono che i confini della patria fossero pi? lunghi (di quelli) della (propria) vita - ora giacciono (sepolti) in gloria [bene], per aver ingrandito, in virt? del loro operato e del loro sacrificio [lett. con le proprie mani e con le proprie ossa], (i confini del)l'impero cartaginese. Trad. Bukowski
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