Data:
07/03/2003 4.59.16
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(Sarebbe) davvero insensato considerare conformi a giustizia tutti le disposizioni [scita] riscontrabili [quae sint] nelle norme stabilite [institutis], ovvero nelle legislazioni, dei popoli. Puta caso si tratti di leggi tiranniche! Se i famigerati [illi] trenta (tiranni) avessero voluto imporre (proprie) leggi in Atene, ponendo pure il caso che l'intera popolazione ateniese le avesse accettate di buon grado [delectarentur, forma medio-passiva], sarebbe forse indice del fatto che tali leggi fossero da considerarsi conformi a giustizia? Non di pi?, io credo, di quella legge promulgata dal nostro interr?, (legge) in base alla quale [l' "ut" ? epesegetico] il dittatore aveva facolt? [posset] di uccidere impunemente chiunque [quem? civium] volesse, senza regolare processo [puoi sbrigare agevolmente cos?: <nominatim> aut indicta causa, di resa comunque semplice]. C'?, del resto, un unico e solo Diritto, che vincola la comunit? umana, ed un'unica legge lo fonda [in effetti, la lex era oramai, gi? ai tempi di Cicerone, la fonte generale di diritto; per Cicerone, tuttavia, tale legge ? da intendersi innanzitutto come "legge naturale"]: la legge ch'? "la corretta norma che regola la condotta umana sotto il rispetto del prescrivere e del vietare". Chi la ignora, ? (per definizione) ingiusto, sia essa [la legge] scritta o meno [lett. scritta in qualche luogo o in nessuno]. Ma se la giustizia consiste (soltanto) nell'obbedienza a leggi scritte ovvero alle norme stabilite dei popoli, e se, inoltre ["ut eidem dicunt", il sintagma esprime unione tra i due concetti], ogni cosa dev'essere valutata col metro dell'utilit?, (a buon ragione) violer? le leggi, e anzi le abbatter? - avendone possibilit? - colui che riterr? tale violazione [eam rem] vantaggiosa per la propria persona [sibi, dat. vantaggio]. Ne consegue che non c'? affatto giustizia, s'essa non ha fondamento naturale, e che quella giustizia che si fonda sull'utile, dall'utile (stesso) - inteso in altro contesto - [rendo cos? alia utilitate; l'utile ? un parametro per definizione variabile] - viene infranta. Ma se la natura non assicurer? fondamento al Diritto, tanto vale far sloggiare tutte le virt?! Dove, infatti, troverebbero collocazione la liberalit?, l'amor di patria, la pietas [sentimento del sacro], la disposizione [voluntas] alla benemerenza verso il prossimo e alla gratitudine? In effetti, queste (virt?) traggono origine dal fatto che, per natura, siamo propensi ad agire a vantaggio dell'uomo [ad diligendos homines], la qual cosa ? il (vero) fondamento del Diritto. E non solo non avrebbero motivo d'essere le azioni volte a vantaggio [obsequia] dell'uomo, ma anche i culti e i sentimenti che si devono agli dei, (culti e sentimenti che) - come la penso - devono essere osservati ed onorati non per timore (degli d?i o della morte), bens? in virt? di quell'intima "affinit?" che lega l'uomo al divino.
Trad. Bukowski
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