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bukowski
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Re: versioncina
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Data:
20/03/2003 21.23.51
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Valerio Massimo, Fatti e detti memorabili, 3.2.ext.5
Epaminonda, che per aver fiaccato la gloria antica e il valore fino a quel tempo invitto di Sparta con le vittoriose battaglie di Leuttra e di Mantinea s'identifica col massimo splendore di Tebe e insieme con la prima disfatta spartana, trafitto da un'asta, mentre perdeva sangue e il respiro gli veniva meno, a coloro che tentavano di soccorrerlo, chiese come prima cosa se il suo scudo fosse salvo, poi se i nemici fossero stati sbaragliati. E saputo che tutto era andato come desiderava, ?Ci??, disse, ?non segna la fine della mia vita, ma un inizio migliore e pi? t: il vostro Epaminonda nasce ora, perch? cosi muore. Vedo che Tebe sotto la mia guida ? diventata la citt? egemone della Grecia, mentre la potente e coraggiosa Sparta giace umiliata dalle nostre armi. La Grecia ? ormai libera dalla sua odiosa tirannide: pur non avendone generati, non muoio senza figli, perch? lascio, quali splendide mie figlie, le vittorie di Leuttra e di Mantinea. Quindi ordin? che gli estraessero dal corpo l'asta e si spense con la stessa espressione sul viso, con cui sarebbe entrato vincitore in Tebe, se gli d?i gli avessero concesso di godersi le sue vittorie.
Trad. R. Faranda
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• versioncina Re: versioncina
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