Data:
02/04/2003 13.59.51
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E? un adattamento d?una favola d?Igino.
Dato che Mida, re frigio [lett. dei Frigi], aveva ospitato [excepisset comiter, aveva accolto amichevolmente] nella propria dimora [nota che ?domus?, unito all?attributo, si sgancia dalla particolarit? del locativo] Sileno, compagno di Bacco [ne era stato anche il precettore], il dio ? per ringraziarlo ? gli concesse volentieri di chiedere ci? che volesse. Quello [Mida], molto avido d?oro, chiese che ogni cosa toccasse [lett. avesse toccato; legge dell?anteriorit?] si tramutasse in oro. Tornando a casa, (Mida) volle subito sperimentare in che modo il dio avesse esaudito il proprio desiderio, e cos? sfior? i rami di un albero, che all?istante divennero d?oro. Tocc? quindi un sasso, ed anch?esso divenne d?oro. Anche le porte della reggia, che aveva spalancato con la mano, si tramutavano [medio passivo] in oro. Mida, allora, prov? grande piacere [gavisus est ? gaudeo; magnopere] per (quel) dono cos? straordinario [tanto]; tuttavia, pi? tardi [postea], volendo consumare la cena, si rese conto di quanto specioso [exitiale] fosse il dono [suppongo ?donum?] che aveva chiesto: infatti, il pane, l?acqua e gli altri alimenti diventavano d?oro e il re si struggeva [suppongo ?conficiebatur?] per la fame e la sete. Bacco, stancato dalle preghiere (di Mida), (gli) ordin? di sciacquare le mani [lett. che le mani fossero sciacquate] nel fiume Pactolo, di modo che si liberasse da (quel) dono funesto. Da quella occasione, il fiume trascina via [lett. trasporta] oro (con la sua corrente).
Trad. Bukowski
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