Data:
05/04/2003 18.02.27
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Mah, in bokka al lupo, allora.
Quintiliano, Institutio oratoria, X, 1 passim
Chi potrebbe, dunque, dubitare [suppongo: ?num ergo??; lett. c?? forse dubbio che, ? forse in dubbio che; il ?num? attende risposta negativa] (del fatto) che [quin] gli si debbano mettere a disposizione [parandae sint ei (per lui, ovvero per l?oratore): ? dativo di vantaggio, e non d?agente] alcuni strumenti, ch?egli possa utilizzare [uti ? utor] al momento del bisogno [ubicumque desideratum erit]? Tali (strumenti) consistono nell?abbondanza degli argomenti [rerum] e dei termini. Tuttavia, gli argomenti sono [suppongo ?sunt?] specifici di ciascun processo, o (comunque) comuni a pochi (processi), mentre le parole devono essere preparate per tutti (i processi); (in effetti) se esse [le parole] fossero caratteristiche [singula] per ogni singolo argomento, (allora esse) richiederebbero una minore attenzione, dato che [lett. nam, e infatti] esse si presenterebbero immediatamente tutte insieme con gli stessi argomenti. Ma, essendo alcune parole o pi? appropriate, o pi? eleganti, o pi? efficaci, o pi? gradevoli al suono rispetto ad altre, non solo devono essere conosciute tutte, ma (devono anche essere tutte) a portata di mano [in promptu] e, per cos? dire, (ben) visibili [in cospectu; davanti allo sguardo], di modo che ? quando si presenteranno al giudizio dell?oratore [dicentis; di colui che parla] ? sia [opp. sar?; futuro nel congiuntivo] facile la scelta delle migliori di esse [ex his, partitivo].
Trad. Bukowski
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