Data:
06/04/2003 16.14.47
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Caro Frank, odio essere petulante, ma, secondo netiquette, il numero di richieste giornaliere ? limitato ad uno. Ecco il perch? dei cookies, che hai provveduto ad eliminare. La netiquette bisogna leggerla, pls. Saluti.
Livio, storia di Roma, XXX, 30 passim e con modifiche.
Nel giorno stabilito [suppongo ?constituta?; nota la particolarit? di ?dies? al fem. qualora appunto sta ad indicare un giorno fissato, particolare] (per l?abboccamento), Annibale - incontratosi con Scipione ? per primo prese la parola e termin? il (proprio) discorso con queste parole: ?Spetta certo a colui [lett. ? certamente proprio di colui; gen. di pertinenza] che la concede, non (a colui) che la chiede, stabilire le condizioni della pace; ma forse ? giusto che siamo noi stessi a fissarci (da soli) il prezzo da pagare [multam]. Prendetevi pure [lett. siano vostre, concessivo] tutte (le terre) a causa delle quali si ? pervenuti alla guerra: la Sicilia, la Sardegna, la Spagna e tutte le isole che si trovano comprese nel tratto di mare tra l?Italia e l?Africa. I Cartaginesi, (i cui stanziamenti sono stati) limitati entro i litorali africani, si sottomettano al comando di Roma [lett. dei Romani]. Comprendo che non vi fidate della lealt? punica [lett. che? ? sospetta a voi], per via di una pace poco tempo fa richiesta e non sinceramente (rispettata). So altrettanto bene che conta molto, ai fini dell?osservanza della pace, che noi ci mostriamo fidati e sinceri. Per quanto ne so [ut audio, come sento], i vostri senatori (ci) hanno un tempo negato la pace, perch? ? nei (nostri) ambasciatori ? c?era poca dignit?. (Ma) ora sono io a chiedere la pace [e dunque, s?intende, la seriet? della richiesta ? garantita dall?autorevolezza dello stesso Annibale]! E come nessuno s?? pentito della guerra da me intrapresa, cos? nessuno mai si pentir? di (questa) pace da me richiesta [costr. impersonale di ?paenitet?].?
Trad. Bukowski
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