Data:
17/04/2003 16.23.31
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Livio, Storia di Roma, XXVIII, 9 passim con modifiche
Il Senato [patres] decret? che a tornare a Roma [ad urbem] fosse non solo Marco Livio, ma anche il suo collega (di carica) Claudio Nerone, ovvero coloro che avevano sbaragliato i Cartaginesi al Metauro. Il decreto presentava, per?, una differenza [lett. ci? per? si differenzi? (perf. perch? l?azione ? puntuale e conclusa) nel decreto (?in decreto?, suppongo)]: ovvero, (i senatori) diedero ordine che l?esercito di M. Livio fosse ricondotto (a Roma), e che (invece) le legioni di Nerone rimanessero nel campo d?azione [in provincia] per contrastare Annibale. Per lettera, tra i consoli si stabil? questo accordo: che com?essi, insieme [suppongo ?uno animo?], avevano combattuto per lo Stato [gessissent rem publicam], cos? ? bench? provenissero da territori diversi ? dovevano insieme [uno tempore] giungere [lett. giungessero] a Roma [ad urbem]; e che, chi fosse giunto per primo a Preneste, avrebbe l? dovuto aspettare il collega. Caso volle [forte ita evenit ut] che entrambi giunsero a Preneste nello stesso giorno. E dunque, dopo aver promulgato un editto, in base al quale il Senato ? in seduta plenaria [frequens] ? fosse convocato nel tempio di Bellona, [? qui devi aver saltato un pezzo?], ma ognuno desiderava toccare anche le destre vincitrici dei consoli: alcuni si felicitavano (con loro), altri rendevano (loro) grazie, perch? lo Stato era salvo (proprio) in virt? del loro operato.
Trad. Bukowski
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