Data:
29/04/2003 19.55.33
rispondi
al msg
nuovo
msg
cerca nel forum
torna
all'indice |
Beh, lo dice il primo verso: Venere ? ?madre degli Eneadi?, ovvero dei Romani, perch? madre? di Enea, da cui appunto discendono, secondo la mitologia patria, i Romani. Ovviamente, questo ruolo di madre assurge, in Lucrezio, ad un alto valore simbolico, divenendo Venere ?cifra? di quell?energia naturale ? o come direbbe Nietzsche, forse proprio sulla scorta di Lucrezio ? di quello ?spirito primaverile? che dona vita, luce e pace all?intera natura, e dunque anche agli uomini.
?La primavera mi risveglier?/come un fiore? canta anche Marco Venuti in ?Veramente? :) nannaaaannaaannanaaaa
Questa ?energia vitale?, questa ?voluptas cinetica? [piacere in movimento] rientrava appieno nei parametri della filosofia epicurea, che elesse dunque Venere a propria dea protettrice, nonch? ?dea della pace? (secondo il famoso motto del ?vivi nascosto?, fuori dalle beghe della politica e dagli orrori della guerra), come Lucrezio stesso ripropone, sempre nei primi versi, nel confronto con Marte. Questo, ? allora, il legame tra Venere ed Epicuro; quest?ultimo, poi, ? ?padre dell?umanit?? perch? ha offerto all?umanit? la possibilit? di una nuova nascita, di un nuovo inizio, liberandola dai legami della ?religio?, che la mortificavano e la annichilivano.
Tieni conto che la critica/polemica di Epicuro e Lucrezio contro la ?religio? non ? contro il sentimento religioso in se stesso, inteso in modo puro e giusto: del resto, Epicuro ammetteva l?esistenza degli d?i (il fatto che gli esseri umani ne abbiano, in un certo modo, immaginazione, era per lui una prova pi? che sufficiente), ed anzi li prendeva a modello per una vita davvero saggia, belli e beati com?erano negli ?intermundia?. La critica, allora, ? rivolta piuttosto alla ?religio? come sentimento ?superstizioso? o comunque ?deviato?, tale da ammettere, talora, addirittura sacrifici umani [Lucrezio descrive con parole sublimi il sacrificio di Ifigenia] ed altre scemenze simili di culto, quando non nefando, certamente ostentato ed ipocrita. Ti faccio notare che lo stesso Cicerone ? nel De divinatione, ad esempio ? rivolge, con fare sornione, le stesse critiche alla ?religio? come superstizione. In questo, l?Arpinate si trovava paradossalmente d?accordo con gli odiatissimi epicurei ;).
|