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Mittente:
bukowski
Re: Versione: Si parla di cicerone...   stampa
Data:
07/05/2003 16.22.48




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Caro H4ck3rz, pi? attenzione nella digitazione del testo, pls.

Cicerone, De lege agraria, II, 8 passim

O Romani, so bene (in) quale (condizione versasse la) Repubblica (allorquando la) ricevetti (per governarla in qualit? di console), l?1 gennaio [le calende cadevano appunto il I di ogni mese]: in essa regnavano profonda preoccupazione e timore [lett. (essa era) piena di preoccupazione, piena di paura]. In essa, non c?era alcunch? di malvagio e di ostile che i buoni (cittadini, da un lato,) non temessero, (e) i (cittadini) malvagi (dall?altro) non desiderassero.
Ed io ? non solo sospettando, ma avendo piena conferma [suppongo ?plane cernerem?] di ci? ? affermai, in senato, che sarei stato [suppongo ?futurum?] un console devoto agl?interessi del popolo [parafraso cos? ?popularem?]
Del resto, che cosa c?? di tanto caro al popolo quanto la pace? Di essa mi sembrano gioire non soltanto coloro cui la natura ha dato facolt? di percepire [sensum; dunque, gli uomini e gli animali, gli esseri ?animati?], ma addirittura (le stesse) dimore e (gli stessi) campi [la pace, dunque, ? un bene di cui godono non solo gli esseri animati, ma anche le cose]. E che cosa c?? di tanto caro al popolo quanto la libert?? Essa, (come) sapete [lett. vedete], viene agognata ed anteposta ad ogni (altra) cosa, non solo dagli uomini, ma anche dalle bestie!
E che cosa c?? di tanto caro al popolo quanto la tranquillit? politica [otium]? Essa ? talmente piacevole che sia voi, che i vostri antenati, che chiunque (altro) uomo pieno di coraggio e di senno [parafraso cos? ?fortissumus?] ritiene (opportuno) dover affrontare grandi rischi e sforzi [labores, propr. fatiche] per poter, alfine, goderne [esse in otio].
Anzi [quin etiam] siamo in obbligo di grande lode ai nostri antenati, perch? ? grazie al loro [suppongo ?eorum?] operato ? s?? reso possibile che [est factum ut] noi potessimo godere di una completa tranquillit? politica [lett. essere in ozio ?impunemente?, ovvero senza rischio e pericolo].
E allora, come potrei [ind. lat., cond. it.] non essere (proprio io) devoto agl?interessi del popolo, vedendo che tutte queste cose ? (ovvero) la pace ?oltre-confine? [suppongo ?externam?; ovvero la pace con gli altri popoli], la libert?, la tranquillit? patria [domesticum; ?patria? attributo], e insomma tutte le cose che avete a cuore ? sono state affidate [collata ? confero] alla lealt? ed al patrocinio del mio consolato?

Trad. Bukowski

Saluti
  Versione: Si parla di cicerone...
      Re: Versione: Si parla di cicerone...
         Re: Versione: Si parla di cicerone...
 

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