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bukowski
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Re: SPERIAMO....
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Data:
08/05/2003 23.40.06
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Gellio, Notti attiche, XIV passim
Adversus illos, qui sese Chaldeos appellant ac de motu deque positu stellarum profitentur se dicere posse quae futura sint, audivimus quondam Favorinum, qui excellentissimus suae aetatis philosophus fuit, Romae Graece disserentem egregia atque illustri oratione. Hic enim, deterrere volens ac depellere adulescentes a Chaldaeis et quibusdam aliis eiusdem generis, qui prodigiosis artibus futura omnia se dicturos pollicentur, nullo pacto eos adeundos esse consulendosque dicebat et huiusscemodi argumentis concludebat: "Aut aduersa euentura dicunt aut prospera. Si dicunt prospera et fallunt, miser fies frustra exspectando; si aduersa dicunt et mentiuntur, miser fies frustra timendo; sin uera respondent eaque sunt non prospera, iam inde ex animo miser fies, antequam e fato fias; si felicia promittunt eaque euentura sunt, tum plane duo erunt incommoda: et exspectatio te spei suspensum fatigabit, et futurum gaudii fructum spes tibi iam praeflorauerit. Nullo igitur pacto utendum est istiusmodi hominibus res futuras praesagientibus".
Una volta [quondam], a Roma [Romae, locativo], ho ascoltato [audivimus, pl. maest?/modestia] Favorino ? grandissimo filosofo del suo tempo ? pronunciare [disserentem, che/mentre pronunciava; propr. dissertare (con un discorso)], in greco, un discorso magnifico e brillante contro coloro che chiamano se stessi ?Caldei? [gli abitanti della Caldea avevano fama di essere grandi conoscitori delle stelle; il nome pass? ad indicare, come nel nostro caso, gli ?astrologi? in genere] e che pretendono [profitentur, propr. dichiarano] d?essere in grado [posse] di vaticinare il futuro [dicere quae futura sint] in base al moto ed alla posizione delle stelle. Costui [Favorino, appunto], infatti, volendo dissuadere ed allontanare i giovani dai Caldei e da ogni altro (ciarlatano) di tale risma [generis] ? (tutti ciarlatani) che promettono di rivelare [pollicentur se dicturos; ?polliceor? regge di solito il futuro ?logico? (si promette una cosa che avverr? in un tempo successivo)] ogni avvenimento futuro con incantesimi [prodigiosis artibus] ? affermava che per nessuna ragione [nullo pacto] essi [i ciarlatani] dovevano esser frequentati [adeundos; propr. ?accostati?] e consultati, e concludeva (il proprio discorso) con tali argomentazioni [argumentis *huiuscemodi* (suppongo)]: ?(Costoro) predicono eventi avversi o favorevoli. Se predicono argomenti favorevoli e si sbagliano, sarai infelice per la vana attesa; se predicono eventi avversi e mentono, sarai infelice per il vano timore; se invece predicono eventi veri ed essi non sono favorevoli, sarai infelice prima ancora [iam inde? antequam] che la tua sorte si avveri [lett. che tu lo diventi (infelice) per sorte (verificatasi)]; se (infine) promettono eventi favorevoli, ed essi (effettivamente) di verificheranno, allora (ti) si presenteranno chiaramente due inconvenienti: da una parte [et?] l?attesa ti terr? ansiosamente [fatigabit] sospeso alla speranza, dall?altra [? et] la speranza ti avr? gi? (di per s?) guastato il frutto futuro della gioia [ma in realt? ? un?enallage: il frutto della futura gioia]. E allora, per nessuna ragione bisogna ricorrere [utendum est ? utor regge abl.] a ciarlatani [lett. uomini] di tal fatta che predicono il futuro?.
Trad. Bukowski
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• SPERIAMO.... Re: SPERIAMO....
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