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Mittente:
bukowski
Re: seneca e plinio il vecchio   stampa
Data:
12/05/2003 17.23.06




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Plinio, Storia naturale, XXXVI, 1-3 passim

Lapidum natura restat, hoc est praecipua morum insania, etiam ut gemmae cum sucinis atque crystallinis murrinisque sileantur. omnia namque, quae usque ad hoc volumen tractavimus, hominum genita causa videri possunt: montes natura sibi fecerat ut quasdam compages telluris visceribus densandis, simul ad fluminum impetus domandos fluctusque frangendos ac minime quietas partes coercendas durissima sui materia, caedimus hostrahimusque nulla alia quam deliciarum causa, quos trancendisse quoque mirum fuit.
In portento prope maiores habuere Alpes ab Hannibale exsuperatas et postea a Cimbria: nunc ipsae caeduntur in mille genera marmorum. promunturia aperiuntur mari, et rerum natura agitur in planum; evehimus ea, quae separandis gentibus pro terminis constitua erant, navesque marmorum causa fiunt, ac per fluctus, saevissimam rerum naturae partem, huc illuc portantur iuga, maiore etiamnum venia quam cum ad frigidos potus vas petitur in nubila caeloque proximae rupes cavantur, ut bibatur glacie.
Secum quisque cogitet, et quae pretia horum audiat, quas vehi trahique moles videat, et quam sine iis multorum sit beatior vita.

Resta a parlare della natura delle pietre, cio? di una grande pazzia dei nostri costumi, anche pur tacendo delle gemme, ambre, cristalli, e murrini. Tutto ci?, infatti, che abbiamo trattato prima di questo volume pu? sembrare essere stato creato per gli uomini: la natura si era fatta i monti e un certo scheletro terrestre condensando le parti interne, per poter a un tempo frenare l'impeto dei fiumi, e rompere i flutti, e contenere colla solidit? della sua materia le parti pi? mobili ed irrequiete. Orbene, noi uomini questi monti li tagliamo e li portiamo via per nessuna altra ragione che per il lusso; questi stessi monti che un tempo era mirabile impresa il valicare.
2. - I nostri padri considerarono come un miracolo il passaggio di Annibale attraverso le Alpi, e poi quello dei Cimbri; quelle stesse Alpi ora vengon tagliate in mille specie di marmi, e i promontori vengono aperti al mare, e il mondo si livella. Noi asportiamo quelle barriere che eran costituite per natural confine tra gente e gente, e si fabbricano navi per caricare i marmi, e le cime dei monti vengono cos? trasportate qua e l? sui flutti, che sono il pi? terribile elemento della natura; pur tuttavia con pi? perdonabil pazzia di quando si va a cercar nelle nubi un vaso per le bevande fresche, e le altissime rupi vicine al cielo si cavano perch? noi si possa bere col ghiaccio.
3. - Ciascuno pensi ai prezzi che si sentono di questi marmi, alla grandezza dei blocchi che si vedono portati e trascinati, e pensi anche quanto sarebbe pi? felice la vita di molti senza di essi.

Trad. S. Ferri

Seneca gi? in forum:
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