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bukowski
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Re: versione vitruvio
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Data:
12/05/2003 23.24.17
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Vitruvio, Architettura, I, 1-3 passim
[1] Architecti est scientia pluribus disciplinis et variis eruditionibus ornata, [cuius iudicio probantur omnia] quae ab ceteris artibus perficiuntur. Opera ea nascitur et fabrica et ratiocinatione. Fabrica est continuata ac trita usus meditatio, quae manibus perficitur e materia cuiuscumque generis opus est ad propositum deformationis. Ratiocinatio autem est. quae res fabricatas sollertiae ac rationis proportione demonstrare atque explicare potest. [2] Itaque architecti, qui sine litteris contenderant, ut manibus essent exercitati, non potuerunt efficere, ut haberent pro laboribus auctoritatem; qui autem ratiocinationibus et litteris solis confisi fuerunt, umbram non rem persecuti videntur. At qui utrumque perdidicerunt, uti omnibus armis ornati citius cum auctoritate, quod fuit propositum, sunt adsecuti. [3] Cum in omnibus enim rebus, tum maxime etiam in architectura haec duo insunt, quod significatur et quod significant. Significatur proposita res, de qua dicitur; hanc autem significat demonstratio rationibus doctrinarum explicata. Quare videtur utraque parte exercitatus esse debere, qui se architectum profiteatur. Itaque eum etiam ingeniosum oportet esse et ad disciplinam docilem. Neque enim ingenium sine disciplina aut disciplina sine ingenio perfectum artificem potest efficere. Et ut litteratus sit, peritus graphidos, eruditus geometria, historias complures noverit, philosophos diligenter audierit, musicam scierit, medicinae non sit ignarus responsa iurisconsultorum noverit, astrologiam caelique rationes cognitas habeat.
La scienza dell'architetto si adorna di molte discipline e di svariata erudizione: egli deve essere in grado di giudicare tutte quelle opere che le singole arti costruiscono. Nasce da due attivit?: la materiale o costruzione, la intellettuale o esposizione teorica. La costruzione consiste nel pratico esercizio continuato o consumato, per cui con le mani la materia assume la forma di questa o quell'opera che si voglia, secondo il progetto figurato. L'esposizione spiega e d? ragione delle cose costruite sulla base della preparazione teorica del computo delle proporzioni. Pertanto gli architetti i quali badarono soltanto alla pratica manuale senza curare gli studi non arrivarono a conseguire un'autorit? proporzionata alle loro fatiche; quelli invece che ebbero fiducia soltanto nei ragionamenti e nelle lettere appaiono aver cercato l'ombra non la cosa. Al contrario, quelli che impararono bene l'una e l'altra cosa, come forniti di tutte le armi, pi? presto raggiunsero il loro proposito con autorit?. Giacch?, come in tutte le cose, cos?, anche e specialmente in architettura, esiste questo binomio: il ?significato? e il ?significante?. La cosa o l?edificio di cui si parla ? il ?significato?; la dimostrazione scientifica che ne spiega, o significa l'essenza, ? il ?significante?. Sembra perci? opportuno che colui il quale si professa architetto sia esercitato nell'una e nell'altra attivit?; deve aver quindi ingegno ed esperienza pratica, giacch? n? l'ingegno senza scuola, n? la scuola senza ingegno posson fare il perfetto artefice. E occorre conosca la scrittura, sia esperto di disegno e di geometria, sappia di storia e mitologia, s'intenda di filosofia, conosca la musica, non sia ignaro della medicini abbia cognizione della giurisprudenza, nonch? dell'astrologia e dei computi celesti.
Fonte: http://www.ips.it/scuola/concorso/pea...
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• versione vitruvio Re: versione vitruvio
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