LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - forum

pls - prima d'inoltrare richieste in forum
leggete le condizioni e i suggerimenti del FORUM NETIQUETTE

FORUM APERTO
>>> qualche suggerimento per tradurre bene (da: studentimiei.it)

--- altri forum di consulenza: DISCIPULUS.IT - LATINORUM - LATINE.NET ---



Leggi il messaggio

Mittente:
bukowski
Re: Cicero   stampa
Data:
13/05/2003 2.55.39




Rispondi a questo messaggio  rispondi al msg

Scrivi un nuovo messaggio  nuovo msg

Cerca nel forum  cerca nel forum

Torna all'indice del forum  torna all'indice
Ok, ma vedi di non esagerare.

Cicerone, Lettere ai familiari, XI 29 passim

Dubitanti mihi?quod scit Atticus noster?de hoc toto consilio profectionis, quod in utramque partem in mentem multa veniebant, magnum pondus accessit ad tollendam dubitationem iudicium et consilium tuum; nam et scripsisti aperte, quid tibi videretur, et Atticus ad me sermonem tuum pertulit. Semper iudicavi in te et in capiendo consilio prudentiam summam esse et in dando fidem, maximeque sum expertus, cum initio civilis belli per litteras te consuluissem, quid mihi faciendum esse censeres, eundumne ad Pompeium an manendum in Italia; suasisti, ut consulerem dignitati meae. [?] Equidem et ante hoc tempus te dilexi et semper me a te diligi sensi: et, cum abessem atque in magnis periculis essem, et me absentem et meos praesentes a te cultos et defensos esse memini et post meum reditum, quam familiariter mecum vixeris, quaeque ego de te et senserim et praedicarim, omnes, qui solent haec animadvertere, testes habemus

Per me ch?ero in dubbio [dativo di relazione] ? come [lett. cosa che] Attico ben sa ? sulla risoluzione, nell?insieme, della (mia) partenza ? molti (dubbi) infatti [lett. dato che molti?] mi assillavano la mente [veniebant in mentem] verso entrambe le soluzioni [in utramque partem; cio? se partire o meno] ? il tuo assennato suggerimento [leghiamo l?endiadi ?iudicium et consilium tuum?] ha avuto gran peso, nel toglier(mi ogni) perplessit?.
Del resto, da una parte [et?] (mi) hai scritto con franchezza [aperte] ci? che pensavi [quid tibi videretur; lett. ti sembrava], dall?altra [? et] Attico m?ha riferito (per filo e per segno) le tue parole.
Ho sempre riconosciuto esserci in te sia [et?] grande assennatezza [prudentiam] nel prendere una decisione, sia [? et] (grande) lealt? nel dar(la) e ho avuto modo di constatare (ci?) soprattutto quando, all?inizio della guerra civile, per lettera ti chiesi che cosa tu pensassi ch?io dovessi fare, se raggiungere Pompeo o rimanere in Italia; tu (in quell?occasione mi) persuadesti a badare alla mia dignit?.
In quanto a me [equidem], t?ho voluto bene (gi?) prima d?allora e (viceversa) ho avvertito d?esser sempre ricambiato [lett. che io ?sono benvoluto? da te]; inoltre, quando ero lontano e mi trovavo in grandissima difficolt?, mi ricordo [memini, difettivo] che (noi) ? io, (allora) assente (dalla patria) e i miei (cari) presenti (in patria) ? siamo stati da te rispettati e difesi, e, dopo il mio ritorno, (a ribadire) quanto tu mi sia stato vicino [quam familiariter mecum vixeris], e cosa io abbia pensato e detto di te, abbiamo a testimoni tutti coloro che sono sensibili a queste cose [lett. che son soliti avvertire queste cose].

Trad. Bukowski



Cicerone, Lettere ai familiari, XII 24 passim

Ego nullum locum praetermitto?nec enim debeo?non modo laudandi tui, sed ne ornandi quidem; sed mea studia erga te et officia malo tibi ex tuorum litteris quam ex meis esse nota. Te tamen hortor, ut omni cura in rem publicam incumbas: hoc est animi, hoc est ingenii tui, hoc eius spei, quam habere debes, amplificandae dignitatis tuae. Sed hac de re alias ad te pluribus; quum enim haec scribebam, in exspectatione erant omnia: nondum legati redierant, quos senatus non ad pacem deprecandam, sed ad denuntiandum bellum miserat, nisi legatorum nutio paruisset. Ego tamen, ut primum occasio data est, meo pristino more rem publicam defendi: me principem senatui populoque Romano professus sum, nec postea, quam suscepi causam libertatis, minimum tempus amisi tuendae salutis libertatisque communis.

Non tralascio alcuna occasione ? e, del resto, come potrei? [lett. e infatti non devo] ? non solo di tessere le tue lodi, ma (ne)anche [ne? quidem] di celebrarti! D?altro canto, preferisco che le mie sollecitudini ed i miei obblighi verso di te ti siano noti dalle lettere dei tuoi (cari) piuttosto che dalle mie.
Ciononostante, t?esorto ad attendere con tutte le tue forze [incumbas] e con tutto il cuore [omni cura] al (bene del)lo Stato, com?? proprio del tuo animo, della tua indole, di quella speranza [sono tutti genitivi di pertinenza] ? che devi nutrire ? di accrescere la tua ascendenza politica [dignitatis].
Ma, a riguardo di ci?, ti (scriver?) pi? a lungo [pluribus (sott. verbis)] un?altra volta [alias]. Al momento in cui ti scrivo [lett. scribebam; ma ? imperfetto epistolare, e si traduce con presente di durata, come il successivo] queste cose, la situazione [omnia, il tutto, tutte le cose] ? ancora in stato d?attesa: ancora non sono tornati [lett. redierant; ma ? piucchepperfetto epistolare, e va reso col passato prossimo, come il seguente] gli ambasciatori, che il Senato ha inviato non per implorare la pace, bens? per minacciare la guerra nel caso in cui non si rispetti [lett. paruisset; ma ancora stile epistolare] il mandato [?nuntio?, suppongo] della delegazione.
Per quanto mi riguarda, tuttavia, non appena (mi) s?? presentata occasione, ho difeso lo Stato secondo la mia condotta [more] d?un tempo [pristino]: mi sono dichiarato il paladino [principem] del senato e del popolo romano [lett. sono dat. di vantaggio]; n?, dopo aver abbracciato la causa della libert?, ho perso attimo [minimum tempus] a difendere la salvezza e la libert? dell?intera comunit? [ovviamente, lett. sono genitivi].

Trad. Bukowski



Cicerone, De finibus, V, 42

[Bestiae] primo, in quo loco natae sunt, ex eo se non commoventi deinde suo quaeque appetitu movetur. serpere anguiculos, nare anaticulas, evolare merulas, cornibus uti videmus boves, nepas aculeis. Suam denique cuique naturam esse ad vivendum ducem. Quae similitudo in genere etiam humano apparet. Parvi enim primo ortu sic iacent, tamquam omnino sine animo sint. Cum autem paulum firmitatis accessit, et animo utuntur et sensibus conitunturque, ut sese erigant, et manibus utuntur et eos agnoscunt, a quibus educantur. Deinde aequalibus delectantur libenterque se cum iis congregant dantque se ad ludendum fabellarumque auditione ducuntur deque eo, quod ipsis superat, aliis gratificari volunt animadvertuntque ea, quae domi fiunt, curiosius incipiuntque commentari aliquid et discere et eorum, quos vident, volunt non ignorare nomina, quibusque rebus cum is aequalibus decertant, si vicerunt, efferunt se laetitia, victi debilitantur animosque demittunt. quorum sine causa fieri nihil putandum est.

[Le bestie] da principio non si muovono dal luogo in cui sono nate, poi ciascuna si muove seguendo la propria inclinazione. Vediamo i serpentelli strisciare, gli anatroccoli nuotare, i merli volare, i buoi usar le coma, gli scorpioni il pungiglione, insomma aver ciascuno la propria natura come guida per vivere. Analoga condizione ? chiaramente visibile anche a proposito del genere umano. Difatti, alla nascita i piccoli stanno a giacere come se fossero del tutto senza anima. Quando poi sopravviene un po' di robustezza, usano l'anima e i sensi e si sforzano per drizzarsi, e usano le mani e riconoscono le persone da cui sono allevati. In s?guito trovan piacere nei coetanei e volentieri si uniscono a loro e si d?nno ai trastulli e sono attratti dalla narrazione delle favole e vogliono fare omaggio agli altri di ci? che essi hanno in esuberanza, e notano con maggior interesse ci? che avviene in casa, e cominciano a riflettere e ad imparare, e vogliono sapere i nomi delle persone che vedono, e quando gareggiano con i coetanei, se vincono, non stanno in s? per l'allegrezza, se son vinti, si abbattono e si avviliscono. E? da ritenere che nulla di tutto ci? avvenga senza un motivo.

Trad. Marinone
  Cicero
      Re: Cicero
         Re: Cicero
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 


  NEWSGROUP

%  DISCLAIMER  %

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by uapplication.com

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons