LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - forum

pls - prima d'inoltrare richieste in forum
leggete le condizioni e i suggerimenti del FORUM NETIQUETTE

FORUM APERTO
>>> qualche suggerimento per tradurre bene (da: studentimiei.it)

--- altri forum di consulenza: DISCIPULUS.IT - LATINORUM - LATINE.NET ---



Leggi il messaggio

Mittente:
bukowski
Re: COMPITO IN CLASSE   stampa
Data:
14/05/2003 16.33.04




Rispondi a questo messaggio  rispondi al msg

Scrivi un nuovo messaggio  nuovo msg

Cerca nel forum  cerca nel forum

Torna all'indice del forum  torna all'indice
Credo sia questa.

Cicerone, De finibus, I, 46-47

Quodsi vitam omnem perturbari videmus errore et inscientia, sapientiamque esse solam, quae nos a libidinum impetu et a formidinum terrore vindicet et ipsius fortunae modice ferre doceat iniurias et omnis monstret vias, quae ad quietem et ad tranquillitatem ferant, quid est cur dubitemus dicere et sapientiam propter voluptates expetendam et insipientiam propter molestias esse fugiendam?
[47] Eademque ratione ne temperantiam quidem propter se expetendam esse dicemus, sed quia pacem animis afferat et eos quasi concordia quadam placet ac leniat. temperantia est enim, quae in rebus aut expetendis aut fugiendis ut rationem sequamur monet. nec enim satis est iudicare quid faciendum non faciendumve sit, sed stare etiam oportet in eo, quod sit iudicatum.

Se ci rendiamo conto che l?intera esistenza ? turbata dall?errore e dall?ignoranza, e che la sapienza ? la sola che ci liberi [vindicet] dall?assillo [propr. assalto] delle passioni e dal terrore delle paure e ci insegni a sopportare [ferre], con rassegnazione [modice], le offese dello stesso destino e (ci) mostri tutte [omnis = omnes] le strade che conducono alla pace ed alla tranquillit?, che motivo ci sarebbe [lett. c??] d?esitare a dire che si deve desiderare la sapienza per i piaceri e fuggire l?ignoranza per i dispiaceri?
Secondo lo stesso principio, diremo che neanche [ne? quidem] la temperanza ? desiderabile per se (stessa), ma perch? infonde pace all?anima [lett. ? plurale; ma il pl. vale per il generico/astratto] e lo tranquillizza [placet ac leniat] con una sorta [quadam], come dire [quasi], di concordia [ovvero = la mette ?in pace con s? stessa e col mondo?]. La temperanza, infatti, ? (quella virt?) che (ci) ammonisce a seguire la ragione, nelle cose da desiderare o da fuggire. Del resto, non ? sufficiente stabilire che cosa si debba fare o non fare: ? anche opportuno rimaner fermi in ci? che si ? stabilito [ovvero, essere ?coerenti?].

Trad. Bukowski

saluti.
  COMPITO IN CLASSE
      Re: COMPITO IN CLASSE
         Re: COMPITO IN CLASSE
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 


  NEWSGROUP

%  DISCLAIMER  %

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by uapplication.com

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons