Data:
15/05/2003 2.16.53
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Prove dell?esistenza di Dio.
Dato che, in precedenza, ho ammesso che in questa nostra vita ? possibile avere certezza dell?esistenza di Dio, ora dispiego prove tali che possano convincere anche gl?increduli, ovvero la prova cosmologica [per mundi creationem] e teleologica [cotidianam dispositionem (assetto); tieni sempre a mente Aristotele e Tommaso, caro Paolo].
Dunque: il mondo ? la risultante di elementi contrari ? caldo, freddo, umido, secco ? elementi la cui connessione o ? opera della natura, o del caso, o di un qualche artefice. Tuttavia, ? proprio della natura fuggire il contrario ed anelare al simile, ragion per cui non ? stata la natura a connettere tra loro i suddetti elementi [che, appunto, sono contrari tra loro; il ?simile col simile? ? una dottrina cara gi? a certi presocratici].
Ma neanche il caso. Se il mondo, infatti, fosse opera del caso, perch? esso non ha prodotto un altro mondo piuttosto che questo [la teoria dei ?mondi possibili?, resa definitivamente celebre da Leibniz]? E ancora: se il mondo fosse opera del caso, si giungerebbe al paradosso che talune cause sarebbero anteriori al mondo stesso, essendone questo il risultato. Il caso, infatti, altro non ? che un evento imprevisto, risultante di una congiuntura di cause contingenti.
Ma in realt? nulla ? anteriore al mondo se non il suo Creatore, e allora ? da scartare anche l?ipotesi del caso. Si tratta, dunque, di un artefice; artefice che non potrebbe essere l?uomo, la cui creazione ? posteriore alla creazione del mondo. Deve giocoforza trattarsi di un artefice divino, di Dio.
Trad. bukowski
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