Data:
17/05/2003 18.19.29
rispondi
al msg
nuovo
msg
cerca nel forum
torna
all'indice |
Aulo Gellio, Notti attiche, libro IX, 3 passim
Filippo, figlio di Aminta, era re di Macedonia. Grazie al valore e all'energia di lui, i Macedoni conquistarono un vastissimo impero, cominciarono a estendere il proprio dominio su numerose genti e nazioni, s? che - come si va proclamando nelle famose orazioni e discorsi di Demostene - fin? per rappresentare per i Greci un nemico da temere per la grande potenza e gli armamenti. Quel Filippo, mentre era quasi sempre intento e del tutto dedito a far la guerra e a vincere battaglie, pure non fu mai estraneo alle Muse, alle arti liberali e alla cultura, e le azioni e le parole sue mostravano finezza e gusto. Son in circolazione raccolte di sue lettere, piene di eleganza, grazia e saggezza, come quella nella quale annunzia al filosofo Aristotele che gli ? nato il figlio Alessandro. Ci ? parsa degna di essere riportata, tale lettera, come ammonimento per i genitori, giacch? contiene un incoraggiamento ad occuparsi con cura e diligenza dell'educazione dei figli. Ecco in quali termini ? concepita: ?Filippo ad Aristotele, salute. Sappi che mi ? nato un figlio, perci? ringrazio gli d?i, non tanto perch? sia nato, ma perch? ha avuto la fortuna di nascere al tempo tuo. Spero infatti che, educato ed istruito da te, divenga degno di noi e di ereditare il potere?.
Trad. L. Rusca
|