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bukowski
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Data:
18/05/2003 13.50.57




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Tertulliano, Apologetico, XXXIV passim

[1] Augustus, imperii formator, ne dominum quidem dici se volebat. Et hoc enim dei est cognomen. Dicam plane imperatorem dominum, sed more communi, sed quando non cogor, ut dominum dei vice dicam. Ceterum liber sum illi; dominus enim meus unus est, deus omnipotens, aeternus, idem qui et ipsius. [2] Qui pater patriae est, quomodo dominus est? Sed et gratius est nomen pietatis quam potestatis; etiam familiae magis patres quam domini vocantur. [3] Tanto abest, ut imperator deus debeat dici, quod non potest credi - non modo turpissima, sed et perniciosa adulatione. Tamquam si habens imperatorem alterum appelles, nonne maximam et inexorabilem offensam contrahes eius, quem habuisti, etiam ipsi timendam, quem appellasti? Esto religiosus in deum, qui vis illum propitium imperatori! Desine alium deum credere atque ita et hunc deum dicere, cui deo opus est! [4] Si non de mendacio erubescit adulatio eiusmodi hominem deum appellans, timeat saltim de infausto: Maledictum est ante apotheosin deum Caesarem nuncupari.

[1] Augusto, il fondatore dell'impero, nemmeno essere chiamato signore voleva. Anche questo, infatti, ? un appellativo di Dio. Certo signore chiamer? l'imperatore, ma secondo l'uso comune, ma quando a chiamarlo signore non sono costretto al posto di Dio. Del resto io sono per lui un libero: ch? signore mio ? uno solo, Dio onnipotente ed eterno, il medesimo che di lui. [2] Chi ? padre della patria, come n'? signore? Ma anche pi? gradito torna l'appellativo dedotto dall'affetto, che dal potere. Anche i capi di famiglia padri si chiamano, piuttosto che signori: tanto ? lontano l'imperatore dal doversi chiamare Dio, cosa che non potrebbe essere creduta, trattandosi di un'adulazione, non solo turpissima, ma anche dannosa. [3] Gli ? come se, avendo un imperatore, con questo nome tu chiamassi un altro: non incorrerai in una gravissima e imperdonabile offesa verso colui, che come tale avesti, motivo di timore anche per colui, che con tal nome chiamasti? Sii religioso verso Dio, tu che propizio lo vuoi verso l'imperatore. Cessa di credere dio un altro; e perci? anche di chiamar dio costui, che di Dio ha bisogno. [4] Se un adulatore di tal genere non arrossisce per la sua menzogna, chiamando dio un uomo, tema almeno del cattivo augurio. Espressione di cattivo augurio ? chiamare dio Cesare prima dell'apoteosi.

Fonte: http://www.tertullian.org
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