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bukowski
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Re: versione quintiliano
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Data:
18/05/2003 19.30.21
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Quintiliano, Istituzione oratoria, XII, 10 passim
III. Primi quorum quidem opera non vetustatis modo gratia visenda sint clari pictores fuisse dicuntur Polygnotus atque Aglaophon, quorum simplex color tam sui studiosos adhuc habet ut illa prope rudia ac velut futurae mox artis primordia maximis qui post eos extiterunt auctoribus praeferant, proprio quodam intellegendi, ut mea opinio est, ambitu. IV. Post Zeuxis atque Parrhasius non multum aetate distantes circa Peloponnesia ambo tempora (nam cum Parrhasio sermo Socratis apud Xenophontem invenitur) plurimum arti addiderunt. Quorum prior luminum umbrarumque invenisse rationem, secundus examinasse subtilius lineas traditur. V. Nam Zeuxis plus membris corporis dedit, id amplius aut augustius ratus atque, ut existimant, Homerum secutus, cui validissima quaeque forma etiam in feminis placet. Ille vero ita circumscripsit omnia ut eum legum latorem vocent, quia deorum atque heroum effigies, quales ab eo sunt traditae, ceteri tamquam ita necesse sit secuntur.
3 Si dice che i primi pittori le cui opere meritano di essere viste non solo per la loro antichit? siano stati Polignoto e Aglaofonte: i colori semplici delle loro pitture suscitano ancora una tale passione in alcuni estimatori da spingerli a preferire quelle opere, che potremmo quasi definire primitive e che potrebbero essere al massimo considerate i primordi di un'arte che sarebbe nata poco dopo, a quelle degli autori pi? grandi che sono venuti dopo di loro (ma lo fanno, a mio parere, per la smania di dimostrare a tutti che loro sono esperti conoscitori). 4. Dopo di loro, Zeusi e Parrasio, che non erano molto distanti d'et?, vissuti entrambi intorno ai tempi della guerra del Peloponneso, come risulta da un passo di Senofonte dove viene riportata una conversazione di Socrate con Parrasio, fecero compiere molti progressi all'arte della pittura. Si dice che il primo abbia inventato il metodo per tracciare le luci e le ombre, mentre il secondo avrebbe studiato con particolare cura il disegno dei contorni. 5. Zeusi ha dato infatti una maggiore pienezza alle membra del corpo umano, credendo che in questo modo sarebbero sembrate o pi? grandi o pi? nobili e seguendo ? si pensa ? l'esempio di Omero, al quale piace dare l'aspetto pi? robusto possibile anche alle donne. Parrasio tracciava invece i contorni delle figure in modo cos? preciso che lo chiamano "il legislatore", poich? tutti gli altri pittori imitano i ritratti degli d?i e degli eroi lasciati da lui, come se non fosse davvero possibile dipingerli in modo diverso.
Trad. S. Beta
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• versione quintiliano Re: versione quintiliano
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