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Mittente:
bukowski
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Re: Plinio il giovane VII, 20
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Data:
22/05/2003 2.13.17
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Plinio il Giovane, Lettere, VII, 20
Ho letto il tuo libro e, con la maggior diligenza possibile, ho annotato ci? che, a mio giudizio, dovrebbe essere corretto o espunto. Del resto, da un parte io sono abituato [assuevi ? adsuesco; perf. logico/gnomico] a dire la verit?, dall?altra tu (hai l?abitudine di) ascoltar(la) di buon grado. E in effetti, nessuno [ne? ulli; pl. generico] accetta con pi? pazienza le correzioni di chi maggiormente merita d?esser lodato. Ora aspetto da te il mio libro con le tue annotazioni. Che cari e belli sono (questi nostri) scambi (culturali)! Quanto mi fa gioire il fatto che, se i posteri s?interesseranno di noi, dappertutto si racconter? in quale concordia, franchezza e lealt? abbiamo vissuto i nostri rapporti [lett. siamo vissuti]! Si considerer? cosa rara e straordinaria (il fatto) che due persone, quasi uguali per et? ed estrazione [dignitate], e con una certa rinomanza nel campo delle lettere ? e mi trovo costretto a dire di te modestamente, poich? paritempo sto riferendomi anche a me [nota la finezza di questo passaggio ch??, contemporaneamente, un complimento indiretto all?amico ed un?attestazione di modestia personale] ? si siano a vicenda aiutati e consultati nel lavoro intellettuale [lett. abbiano incoraggiato gli studi l?uno dell?altro]. Ancor giovinetto, mentre tu gi? brillavi per fama e gloria, io ti seguii, e desideravo essere ed esser considerato, rispetto a te, ?prossimo, seppur distaccato di tante lunghezze? [ovvero, secondo, ma distaccato di molto rispetto al primo]. Eppure, molti erano (allora) gl?ingegni, e molto rinomati! Ma eri tu ? cos? suggeriva la somiglianza della (nostra) indole ? ch?io ritenevo di potere e dovere soprattutto imitare! Per tal motivo, maggiore ? la mia gioia, per il fatto che, nelle discussioni erudite [si quis sermo de studiis], veniamo nominati insieme, e per il fatto che subito vengo (anch?io a mente) a coloro che stanno parlando di te. Certo, non mancano coloro che vengono preferiti a noi due; ma non m?importa in che posizione (di preferenza noi siamo), (m?importa altres?) che siamo (considerati) tutt?uno; e del resto, per me (gi?) primeggia colui che a te ? secondo! Dovresti [lett. devi] aver notato ci? anche nei testamenti; a meno che non si tratti di qualcuno legato, casomai, molto intimamente ad uno di noi due, noi ereditiamo lasciti uguali per tipologia e valore. Tutto ci? contribuisce a rafforzare ancor pi? il nostro legame [quae omnia huc spectant, ut diligamus invicem ardentius], visto che, a tenerci uniti con tanti vincoli, sono gli studi, l?indole, la fama (comuni), e finanche le ultime volont? [suprema iudicia; le volont? testamentarie, come appena detto] degli uomini. Stammi bene.
Trad. Bukowski
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• Plinio il giovane VII, 20 Re: Plinio il giovane VII, 20
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