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bukowski
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27/05/2003 19.06.52
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Quintiliano, Istituzione oratoria, I, 1 passim
Le righe di testo che si propongono per gli esercizi di ricopiatura non presentassero [tale la forma, dato che il tuo testo ? mozzato; ndB] contenuti vacui, ma una qualche esortazione al bene morale. 36. Questo ricordo accompagna fino alla vecchiaia e, impresso nello spirito quando questo non ? ancora formato, trover? un riscontro positivo anche sul piano morale. ? possibile imparare in forma di gioco anche i detti degli uomini illustri e soprattutto passi scelti di poeti (ai ragazzi infatti piace molto questo tipo di studio). Questo poich? da una parte la capacit? mnemonica ? assolutamente indispensabile all'oratore (come preciser? meglio a suo tempo), e dall'altra perch? essa si rafforza e si alimenta soprattutto con l'esercizio e nell'et? di cui stiamo parlando, che non ? ancora in grado di produrre nulla da sola ed ? l'unica che possa essere aiutata dalle attenzioni dei maestri. 37. Non sar? poi inopportuno, affinch? il discorso sia pi? compiuto e il periodare pi? spedito, pretendere dai ragazzi di questa et? che pronuncino il pi? velocemente possibile alcune parole e alcuni versi volutamente difficili, composti da sillabe numerose, intrecciate tra loro in modo da formare suoni assai aspri, e in qualche modo scabrose: i Greci li chiamano chalinoi [freni]. Particolare banale a dirsi, ma qualora lo si trascuri rimangono in seguito numerosi difetti di pronuncia che, se non vengono estirpati nei primi anni, si rivelano di incorreggibile pervicacia.
Trad. S. Beta
Quintiliano, Istituzione oratoria, I, 2 passim
18. Per prima cosa il futuro oratore, destinato a vivere in mezzo a tanta gente e sotto i riflettori della vita pubblica, si abitui fin dalla pi? tenera et? a non temere gli uomini e a non scolorire in quel tipo di vita solitaria e, per cos? dire, all'ombra. Bisogna esercitare e tenere sempre pronta la mente, che viceversa nelle forme appartate di quel genere di vita langue e diventa come opaca oppure, al contrario, si esalta in una vuota sicurezza: ? inevitabile infatti che chi non si confronta con nessuno finisca con l'avere un'eccessiva opinione di s?. 19. Poi per? quando devono essere mostrati i risultati degli studi, ha la vista annebbiata in pieno sole e incespica in tutto ci? che trova di nuovo, come chi ha imparato a fare da solo ci? che invece andrebbe fatto insieme a molti. 20. Tralascio di parlare delle amicizie che durano solidissime fino alla vecchiaia permeate da una sorta di vincolo religioso: il valore sacrale dell'iniziazione religiosa non ? infatti maggiore di quello agli studi. Dove imparer? l'alunno quello che si chiama senso comune se si sar? precluso quella trama di relazioni che non ? naturale soltanto per gli uomini, ma anche per gli esseri privi della facolt? di parlare? 21. Aggiungi il fatto che a casa si possono imparare soltanto le cose che vengono insegnate agli individui singolarmente, mentre a scuola si possono imparare anche quelle che vengono insegnate ad altri. Ogni giorno il ragazzo sentir? approvare molte cose, molte ne sentir? correggere, torneranno utili i rimproveri agli ozi di qualcuno, cos? come utile torner? l'elogio dell'impegno; 22. con le lodi si stimoler? il suo spirito di emulazione, egli considerer? una vergogna essere inferiore a un coetaneo, una gloria aver superato quelli pi? anziani di lui. Tutto questo infiamma gli spiriti e, pur ammettendo che l'ambizione di per s? sia negativa sotto il profilo etico, tuttavia ? spesso alla base delle virt?. 23. So che i miei insegnanti avevano conservato un'abitudine non priva di utilit?: essi, dopo aver suddiviso i ragazzi nelle classi, stabilivano l'ordine di recitazione secondo le capacit?, in modo tale che parlavano prima quelli che pi? sembravano distinguersi quanto a profitto: i giudizi di ci? venivano esposti pubblicamente. 21. E questo per noi costituiva un magnifico premio, ma la cosa pi? bella era essere il primo della classe. E la decisione non era una e definitiva: ogni trenta giorni a chi aveva perso veniva data la possibilit? di riscattarsi. Cos? da una parte il Vincitore non si rilassava sulla sua vittoria, e dall'altra la mortificazione spingeva chi era stato sconfitto a rifarsi dell'onta subita. 25. Per quanto possa personalmente ricordare, oserei dire che questo ci stimolava pi? acutamente allo studio dell'eloquenza di quanto non riuscissero a fare l'esortazione degli insegnanti, la sorveglianza dei pedagoghi, le ambizioni dei genitori. 26. Ma come negli studi letterari lo spirito di emulazione alimenta profitti pi? solidi, cos? ai principianti e agli alunni ancora giovani l'imitazione dei compagni piace maggiormente che non quella degli insegnanti per il semplice fatto che ? pi? facile.
Trad. S. Beta
Una trad. pi? letterale di questo passo, nella sua prima parte, la trovi anche qui: http://www.latinovivo.com/versioni/ca...
III gi? in forum:
http://www.progettovidio.it/forum2/re...
Ultima volta per richieste cos? lunghe:
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